WMA: il Miracolo di Clementino premiato a Verona

 Il più recente lavoro discografico di Clementino viene premiato con il Wind Music Award

L’Arena di Verona è una delle più belle piazze per chi ama la Musica e cerca di trasmetterla agli altri; l’anfiteatro romano, simbolo della città scaligera, uno degli spazi ludici di epoca romana meglio conservati, da sempre apre le porte all’arte nelle sue più svariate forme.

Sede -in passato- di indimenticabili edizioni del Festivalbar, accoglie opere liriche con vedettes internazionali, concerti di musica pop e spettacoli di grande fascino, a partire dalle prime edizioni di “Notre Dame de Paris” di Cocciante, passando per “Tosca amore disperato” di Lucio Dalla e terminando, last but not least, per la controversa vicenda dei meravigliosi doppioni di “Giulietta e Romeo”.

Nella serata dell’8 giugno, i telespettatori di Rai1 hanno potuto assistere all’esibizione di Clementino, che ha ricevuto il WMA per il suo cd “Miracolo” e che ha cantato, rigorosamente in diretta, il suo successo sanremese “Quann stong luntano”; una canzone che parla di emigrazione, del passato di Clemente, che si sovrappone a quello di chi l’emigrazione la conosce da tre generazioni. Cantarla a Verona, in un’ Arena piena in ogni ordine di posti, con il pubblico in piedi, con l’immancabile Tayone in consolle mentre il rapper di Cimitile fa il suo  mestiere e lo fa bene, senza vergognarsi di parlare e di cantare la sua lingua, ha dimostrato due cose: la voce -a dispetto dell’intervento alle corde vocali- non manca, come già si era evidenziato all’Arenile. Inoltre, dato l’entusiasmo del pubblico, va sottolineato che Clementino ha spaccat ‘e vetrine pure a Verona.

Poi, c’è tutto da discutere sul fatto che, all’interno dello stesso capitolo della storia della musica, alla voce rap accanto a Clementino vengano accostati Emis Killa e Briga; ma è opinione di chi scrive, e a conclusione, va evidenziata la partecipazione alla kermesse canora, con relativa premiazione per l’album “Beyond“, della splendida voce di Mario Biondi, della sua voce cavernosa, del velluto dei suoi falsetti.

Balsamo per il cuore, forse pure per lo share.

foto di copertina: www.tvblog.it

 

 


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