In vino musicas: squadra che vince….


Riparte In Vino Musicas, la rassegna musicale di Vineapolis

Scelte di qualità, sempre, quelle dell’enoteca flegrea che è, di recente, assurta al rango di enobeersoundclub, volendo con ciò intendere che è crescente l’attenzione nei confronti dei birrofili.

Ogni week end di settembre porta il segno di una diversa nota musicale, di uno stile, di un repertorio differente; dopo “Da Bahia a Baia” con Barbara Radi e Michele Iaccarino, che hanno aperto le danze il 16 settembre, seguito dall’Acustic duo (le chitarre di Zuozo e Petrella), il 23 settembre è stata la volta di “O trio”, la nuova creatura nata dalla talentuosa mente di Daniele La Torre: una formazione di plettri in cui, oltre al dottore di etnomusicologia con il cuore nel mandolino, ci sono Antonio Zuozo alla chitarra classica e Marcello Smigliante Gentile che si è alternato al mandolino e alla mandola.

Tanto Choro  (Odeon), polke e indimenticati tanghi (Por una cabeza) nel loro repertorio, in cui l’estemporaneità l’ha fatta da padrone, assecondando i desideri del pubblico e stravolgendo spesso la scaletta a favore di brani che hanno fatto la storia della musica strumentale brasiliana; ma tre strumenti così tradizionalmente legati alla cultura partenopea non potevano restare esenti da un viaggio tra i classici napoletani. E qui arriva la sorpresa di Serena Pisa, spettatrice per una sera, attesa al Vineapolis per la data del 7 ottobre, che, a furor di popolo, ha dimostrato, ancora una volta, la sua versatilità di grande interprete; partendo da un “Volver” dalla pronuncia che rasenta la perfezione, passando per un Nicolardi di inizio secolo scorso (Mmiez’o ggrano), Serena Pisa regala una delle sue interpretazioni più belle e più richieste nell’enoteca flegrea, quella “Bammenella” che l’ha consacrata degna erede di Angela Luce.

 

Abbiamo chiesto a Antonio Zuozo (che si è esibito con Imago sonis il 24 settembre sempre nella saletta di Vineapolis):

Quando nasce ‘O Trio?

Poche settimane fa, in realtà; collaboro da un pò di tempo con Serena (Pisa, ndr) ed è lei che mi ha messo in contatto con Daniele. L’esordio del gruppo ha visto la partecipazione del contrabbasso, che stasera è stato sostituito dal mandolino/mandola di Gentile. Nonostante fosse la prima volta insieme, si è creata un amalgama, un’intesa, un’ alchimia che si è forgiata qui, sul palco, insieme al pubblico. D’altro canto, nel dar vita a questo progetto musicale, il cui nome è sempre un parto di La Torre, ci siamo trovati d’accordo sul fatto di rifuggire ogni tentazione di esecuzioni “accademiche” in favore di una dimensione di maggior contatto col pubblico. Ci sembra che la nostra platea di stasera abbia apprezzato.

Infine, la chiosa del direttore artistico di Vineapolis:

La sfida è quella di portare i plettri in locations che hanno un determinato tipo di socialità, come appunto il caso di Vineapolis; d’altro canto non va dimenticato che il mandolino è uno strumento popolare, nato proprio nelle botteghe.

Prossimo appuntamento il 30 settembre con Gatos do mar, il duo formato dalla singer Annalisa Madonna e dall’arpa di Gianluca Rovinello. Sempre made in campiflefrei.

 

 

 

 

 

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