Il matto chef stabiese Rino De Feo continua a stupire la Cina
Rino De Feo e il suo percorso in Cina sono, ormai, leggenda; lo chef stabiese è l’uomo dei miracoli del nostro tempo, in questa era in cui il popolo degli Han (etnia che costuisce ancora il 90% della popolazione cinese) è il maggior esportatore di merci al mondo, questa era in cui la cultura cinese si fa strada attraverso la tecnologia e la cucina in ogni angolo di mondo.
In un momento storico di tale fattura, in cui la Repubblica Popolare Cinese ha il potere economico di acquistare -ed investire- anche nello sport più amato dagli Italiani, Rino De Feo rappresenta se stesso con un percorso che va in direzione ostinata e contraria; insegna al personale cinese i segreti del ragout napoletano, impasta chili di farina perchè i cinesi possano apprezzare in loco le sfogliatelle, onore e vanto della pasticceria campana, e gioca a mischiare le carte con i prodotti caseari italiani (troppo delicati da importare, De Feo produce mozzarella di bufala, ricotta e mascarpone in Cina), con paccheri e candele (di produzione gragnanese) che vanno a confrontarsi con sushi e sashimi, prodotto tipico del popolo del Sol Levante.
Nessuna confusione nella cucina di De Feo, stando a chi ha avuto il piacere e l’onore di assaggiarla, quanto piuttosto una serie di incontri tra culture diverse, tra tradizioni gastronomiche antiche e certamente differenti l’una dall’altra, senza mai tralasciare la scelta degli ingredienti, che è la prima peculiare caratteristica per definirsi uno chef di rango. La materia prima, l’eccellenza, l’attenzione al territorio sono alla base della sua cucina; il resto lo fa la sua personalità, motivo per il quale De Feo impazza sui social networks con il soprannome di matto chef stabiese.
Dopo il successo della serata tematica svoltasi a fine settembre e dedicata a Pompei, presso il “Mammamia” di Shanghai e che ha proposto un menù basato essenzialmente sul crostino con ricotta e pasticcio di olive, sul formaggio aromatizzato alle erbe, sulle polpette di Apicio di carne e pinoli, accompagnato dal tipico pane con noci e mielee che ha chiuso in bellezza proponendo la Cassata di Oplontis, Rino De Feo torna alla carica invitando, sempre al “Mammamia” i suoi estimatori per un’altro evento tematico, stavolta basato sulla storia delle Repubbliche Marinare.
Giusto e doveroso l’omaggio di De Feo durante la settimana dedicata alla cucina italiana del mondo, omaggio che si articolerà dedicando dei piatti di sua creazione ad ogni singola città marinara; immancabile, anche in questa circostanza, la presenza dell’ Accademia della Cucina Italiana nei locali di Shanghai.
Una nuova sfida per il matto chef stabiese per il quale il popolo di Facebook ha lanciato una petizione al grido di “Rino, nun ce lassà”!