Il libro di Philippe-Gaston Besson “Sono stanco ma non so perché- “di 160 pagine, edito nel 2009 che, malgrado l’anno di edizione, è ancora attuale da un punto di vista contenutistico.
Da un punto di vista etimologico, il concetto di stanchezza interamente legato alla motivazione, al desiderio di vivere, di fare qualcosa, riveste una negativa colorazione psicoanalitica ed è per questa ragione che il termine è tanto inviso ai terapeuti.
Malgrado tutto è anche il solo termine che esprime più correttamente la sensazione formulata.
La stanchezza può essere fisica e mentale, in particolare quella mentale è tipica degli studenti delle scuole superiori, e soprattutto universitari, che si preparano per sostenere un determinato esame, ma anche per gli impiegati, i liberi professionisti etc. Che, in presenza di un forte stress mentale, non riescono a concentrarsi su quella determinata mansione.
Per lenire questo problema esistono validi integratori alimentari che aiutano la persona ad essere produttiva nello studio e nel lavoro e vanno presi per un determinato periodo di tempo.
Una delle cause della stanchezza sono i virus, che può rivelarsi intensa nella maggior parte delle malattie virali, ed essa si manifesta in seguito all’ infezione primaria.
Mentre la stanchezza cronica è stata ufficialmente riconosciuta nel 1988 dal Center for Disense Control and Prevention (CDC).
Quindi molto di recente l’establishment medico ha preso in esame questo problema di salute e lo ha considerato come una patologia a pieno titolo.
Chiaramente questa, sindrome si manifesta in maniera molto variabile a seconda degli individui che ne sono colpiti.
Pertanto per prendere in considerazione una diagnosi di sindrome di stanchezza cronica, il paziente deve presentare i due criteri maggiori e, tra quelli minori, sei o più degli undici criteri sintomatici e due o più dei tre criteri fisici oppure otto dei soli undici criteri sintomatici.