“Coperta di sicurezza”: le due anime di Domenico Balsamo

“Coperta di sicurezza ovvero apologia della falsa caramella” di Domenico Balsamo

Domenico Balsamo, volto noto al pubblico televisivo per aver interpretato il ruolo di Massimo, braccio destro di Salvatore Conte nella prima serie di Gomorra, è in realtà anche o soprattutto un architetto, un artista visivo che ha proposto all’attenzione degli ospiti di Arakne Communication il progetto “Coperta di sicurezza”.

Inauguratisi il 22 giugno, la mostra resterà aperta fino al 29 settembre negli spazi del Parco Margherita, sito scelto in perfetto accordo dall’artista, dal curatore Marco Izzolino e dalla galleria “Dino Morra” per incoraggiare l’incontro tra un nuovo pubblico di appassionati e il mondo dell’arte contemporanea.

«Invece di invitare gli ospiti presso gli spazi espositivi della galleria – spiega Izzolino – invece di aprirgli lo studio dell’artista, invece di imporgli la lettura, o il rifiuto alla lettura, di un articolo di critica d’arte sulle pagine di una rivista specializzata, abbiamo scelto di accoglierli presso uno studio professionale: una “casa” della comunicazione; un luogo dove si svolge un tipo lavoro che ormai è diventato indispensabile per qualunque genere di attività».

In questa esposizione Balsamo ha presentato una serie di lavori assai interessanti sia per il concept che per la realizzazione stessa; tutte le opere sono  dei pannelli rivestiti con tessuto matelassé in vari colori che rappresentano figure stilizzate di un immaginario infantile, simboli collettivamente riconoscibili di un mondo fiabesco e lontano, un po’ esotico, come una “tenera scimmietta” o “una palma di un’isola tropicale”. La coperta di Linus, il senso della protezione a cui in molti hanno fatto ricorso durante l’infanzia, l’oggetto transazionale da cui abbiamo fatto fatica a staccarci fino a quando non si decide di partire alla scoperta del mondo adulto tornano in queste opere con tutto il loro carico di dolcezza, di tenerezza, strappando anche un sorriso malinconico.

Il fascino e forse anche il messaggio delle opere di Balsamo, però, è posto volutamente sulla parte posteriore dei pannelli: quel mondo “fatato”, bello e  protettivo, nasconde il senso della necessità di protezione, della richiesta di cure, che viene tradotto -in termini visivi-  dal retro volutamente grezzo con buchi, tagli e cuciture grossolane, a mostrare la complessa e imperfetta immagine complementare.

Ogni opera di Balsamo cela, dietro un piacere per così dire “preliminare”, un mondo interno di simboli inquietanti che toccano e rievocano la sensibilità inconscia di ognuno. (Alessandro Savoia)


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