Uno straordinario Enzo Avitabile nel progetto sinfonico di Excepto per il Napoli Teatro Festival Italia.
Nella splendida Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova il 6 luglio si è svolto ‘Excepto – cantata per voce e orchestra sinfonica’ di e con Enzo Avitabile
L’evento già sold out da mesi, ha visto la presenza del primo cittadino Luigi De Magistris, il direttore artistico del Napoli Teatro Festival Italia Ruggero Cappuccio.
Ad accompagnare il compositore Avitabile l’Orchestra Sinfonica Nova Amadeus diretta dal maestro Gabriele Di Iorio, alla chitarra napoletana Gianluigi Di Fenza ed al violoncello il maestro Marco Pescosolido.
La serata musicale è stata inaugurata dall’orchestra eseguendo ‘Stella’ un tempo della prima sinfonia scritta da Avitabile, un adagio in stile mozartiano con influenze partenopee secondo la scuola di Roberto De Simone.
Giunto sul palco Enzo Avitabile ha illustrato il progetto ‘Excepto’ che significa esclusione, eccetto qualcuno o qualcosa, trasformato dal maestro Avitabile in eccetto nessuno, un messaggio positivo per indicare tutti inclusi nel viaggio della speranza verso un nuovo mondo.
Avitabile presenta tutti i brani del programma musicale, eseguiti in trio o con l’orchestra, spiegandone intenzione e testo, per poi procedere con l’utilizzo della sola voce o alternando l’arpina pentatonica (la piccola arpa a sei corde ideata e realizzata da Avitabile, sulla quale si esprime la scala pentatonica napoletana) o il saxello (altro strumento ideato da Avitabile, unione tra il sax contralto e la ciaramella) per accompagnare i brani riarrangiati per orchestra sinfonica.
‘Gerardo nuvola e polvere’ è un brano scritto a quattro mani con Francesco Guccini, dall’album ‘Black Tarantella’ del 2012. Sulle note dell’orchestra Avitabile declama il testo, narrando la storia di un muratore vittima del lavoro edile, una delle tante morti bianche, che hanno segnato la storia di chi emigra al nord dal sud Italia. Musicalmente si conclude come un Requiem, con l’abbinamento del testo.
Avitabile imbraccia l’arpina di accompagnamento per eseguire ‘Don Salvatò’, che introduce come una confidenza con Dio, più che una preghiera laica. Brano divenuto uno dei suoi cavalli di battaglia, inserito nell’album Napoletana del 2009, dal quale sono stati musicati diversi brani per il concerto della serata.
Con il saxello, invece, accompagna ‘Thalassa Cardia’ un antico canto greco, ancora non registrato, dal testo in idioma grecanico del Sud Italia, che recita le strofe ‘quando vedrai il mare, cuore mio, prosciugato e senza alcuna goccia d’acqua, e arato per far coltivazione, e lì dentro ottenere messe rigogliosa…’ , Testo che esprime la sospensione dell’uomo tra la vita e la morte. Un idioma che per sonorità si accosta molto al dialetto siculo, dal finale su loop musicale dal carattere ipnotico. Nel brano Avitabile si produce in alcune note lunghissime, dove evidenzia la maestria e padronanza dello strumento oltre alla padronanza della tecnica della respirazione circolare o fiato continuo.
Un altro inedito è ‘Eli Eli Napoletana’, costruito su una composizione per archi con il testo assemblato dedicato ai senzatetto, che declama sull’orchestrazione.
Diverse sono le dediche tributate da Avitabile, ora al suo quartiere Marianella oggi Scampia con il brano ‘A peste’ (album ‘Salvamm o munn’ del 2004) , ora a coloro che giungono alla nostra terra per le vie d’acqua con il brano ‘Attraverso l’acqua’ scritto con Francesco De Gregori, iniziato a Lampedusa e terminato con l’autore romano.
Ancora una dedica ai senzatetto, con il brano che gli è valso due David di Donatello, quale migliore colonna sonora e miglior brano di ‘Indivisibili’ di De Angelis, film che ha ricevuto 6 statuette.
Il brano ‘Libberazzione’, sempre dall’album Napoletana, ha suscitato una grande partecipazione del pubblico che gli ha tributato una standing ovation durante gli applausi.
Non sono mancati momenti di pura commozione con ‘Mane e mane’, eseguito voce e chitarra, lasciando al pubblico il canto delle strofe finali.
A conclusione della serata musicale richiesto a gran voce il bis, che Avitabile esegue in onore di Pino Daniele, una struggente ‘Terra mia’, commentando nel brano il concetto di appartenenza, partendo da ‘Scampia è a casa mia, Napoli è a casa mia…’, proseguendo con l’Italia, Europa, continenti, mare, Terra, Universo, ritornando a Scampia, ampliando ed allo stesso tempo concentrando il concetto di appartenenza globalizzata. Per il secondo bis eseguito nuovamente ‘Don Salvatò’ che nel finale dedica a Maria, la moglie scomparsa anni or sono.
Avitabile dimostra di essere un compositore ed un uomo di una sensibilità sopraffina soprattutto molto ispirato nel portare il messaggio di speranza attraverso la musica ed i testi, con i quali riesce a descrivere storie, emozioni e dolori dell’essere umano più disagiato. L’elevazione spirituale che sta perseguendo lo porta a collocarsi nella posizione di abate del popolo, quello che nel medioevo era capo e difensore del popolo, un difensore le cui armi per Avitabile sono la musica ed i testi.
Fonte foto copertina : Pasquale Fabrizio Amodeo