Non si fermano gli attivisti che attraverso azioni vandaliche nei musei intendono lanciare l’allarme sul collasso climatico. Nella giornata di ieri si sono verificati altri due episodi. A Milano sono stati gettati 8 kg di farina sull’auto di Andy Warhol esposta all’interno della mostra alla Fabbrica del Vapore. Come sempre gli attivisti si sono poi incollati all’auto e al pavimento.
Intanto a Parigi è stata imbrattata con della vernice arancione Horse and Rider, la statua equestre dello scultore americano Charles Ray che si trova all’ingresso della Bourse de Commerce, sede della collezione Pinault.
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Sangiuliano: “Oltraggio a patrimonio culturale”
“Non è più sopportabile l’oltraggio perpetrato ai danni del patrimonio culturale nel nome di un presunto ideale ambientalista. Chi li svilisce in questo modo è evidentemente privo di spirito e di intelletto e non comprende che i musei sono i custodi della nostra identità e della nostra stessa anima”. – sono state le parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Giova ricordare che l’imbrattamento di beni culturali è punito, ai sensi dell’art.518 duedecies c.p., con multe fino a 10mila euro e la reclusione da sei mesi a tre anni.
I cinque attivisti di Ultima Generazione che hanno imbrattatto l’opera di Warhol (quattro donne e un uomo) sono stati portati in questura dalla Digos. A Parigi, ad imbrattare l’opera di Ray è stato il colletivo Dernière Renovation che, dopo aver compiuto il gesto ha diffuso una nota spiegando che tali azioni si rendono necessarie per avere attenzione sui gravissimi rischi legati al riscaldamento climatico.