Castellammare di Stabia, il cemento pesa più del futuro.


Quanto pesa il futuro di Castellammare di Stabia ?

Castellammare di Stabia – Quella bottiglia di pietra, simbolo della fabbrica Cirio,  in passato un grande motore commerciale della città stabiese, ha sempre catturato la mia attenzione, prima di bambino poi di uomo.

Mi è evidente adesso, che non incuriosiva solo me. Secondo la procura di Torre Annunziata, attorno a quella bottiglia si sarebbero verificati episodi  spregiudicati di corruzione.

I personaggi coinvolti in questa vicenda, appena iniziata seppur infinita, sarebbero politici locali e non, commissari “ad acta”, tecnici, imprenditori grandi e piccoli.

Cercare un perché, utile al contesto urbano cittadino, del fatto che l’abbandonato stabilimento risulti essere il posto perfetto per costruire un centro residenziale, è impresa impossibile.

Secondo quanto avanzato dagli inquirenti, chi tramava dietro lo stabilimento, ha provato di tutto, pur di rendere la costruzione di case di lusso, l’unico scenario possibile.

Una storia che si ripete

Sono anni che la fabbrica, concentra su di sé  mille possibilità,  che di fatto sono sempre lontane anni luce da una concreta realizzazione.

Certo chi potrebbe mai ipotizzare, un utilizzo di quella struttura per fini artistici, culturali, turistici, sociali.

Elementi che davvero risulterebbero così difficili da reperire in questa territorio? Forse si, un po’ assurda come idea.

Dunque, è sembrato logico, quasi naturale, provare a colmare quel tratto di “abbandono istituzionale“, di assenza di uso per la cittadinanza , con colate di cemento, soldi e impunità.

Soldi e cemento, che insieme allo “scambismo” politico rappresentano  quasi un prodotto tipico di Castellammare di Stabia, al pari del biscotto, ma molto meno dolce.

Costruzioni a “salve” e balletti politici, come un cordone asfissiante legano il Municipio e gli stabiesi. Così, la città resta chiusa, con un nuovo potente giro di chiave, in quella cella del “potrebbe essere, ma non è”.

Quanto pesa il cemento? Qual è il suo valore?

Allora è lecito chiedersi, se realmente il cemento può pesare più del futuro di una città, di un popolo.

Se può pesare più degli sperati e meritati scenari di sviluppo che potrebbero accendere i riflettori  ancora, su una città, volutamente  scoraggiata, che apre le porte di una costiera, tra le più belle del mondo.

Verrebbe da chiedersi se il cemento pesa più del rimorso, per aver provato sempre e comunque ad azzerare capacità di crescita attraverso il turismo, non soltanto quello balneare e stagionale, ma anche un turismo culturale che corre in maniera invisibile e inascoltato lungo tutta la costa di Castellammare.

Al di sopra di quella bottiglia di pietra, che guardavo da bambino, alta come una guglia di cattedrale, ci sono mani esperte e affamate, che tendono sulla città e sul suo futuro senza peso.

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