Pasquale Falcone, regista cinematografico, sceneggiatore, attore e storico imprenditore nel settore della ristorazione, in cui oggi con il figlio Vincenzo ed altri soci ha creato il mondo Delicious, un modo di sapori declinato con sei locali, è stato chiamato in causa dal Governatore De Luca, per fornire consigli sulla ripartenza del settore food in Campania. Ecco la sua lettera.
“L’obiettivo è mettere in campo tutto quello che è ragionevole poter fare ora affinché le progressive aperture siano il più possibile definitive, ed evitare con senso di responsabilità di tutti, di essere costretti poi a ulteriori chiusure, che sarebbero ancora più drammatiche” – ha detto il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca e ha aggiunto:
“Massima collaborazione e saranno importanti e decisive tutte le proposte che arrivano dal comparto. La Regione terrà conto delle diverse articolazioni delle criticità, delle diversità dell’offerta di servizi e delle peculiarità del turismo e dell’accoglienza che rappresentano un settore determinante per il rilancio della nostra economia. Il protocollo per gli esercenti e i ristoratori sarà quindi il più possibile semplificato e terrà conto delle richieste emerse nella riunione. Anche per gli eventi, come i matrimoni, l’Unità di Crisi lavorerà a uno specifico disciplinare“.
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Vincenzo De Luca, in vista della riapertura dei ristoranti, al fine di poter soddisfare tutte le esigenze degli operatori del settore, ha invitato gli stessi a formulare alcune proposte di soluzioni da adottare affinchè la riapertura possa essere definitiva, concreta ed efficiente. Quella di seguito è la proposta di Pasquale Falcone, regista cinematografico, sceneggiatore, attore e storico imprenditore nel settore della ristorazione.
Apertura ristoranti in Campania, la proposta di Pasquale Falcone
Egr. Presidente De Luca,
sono lusingato della richiesta di essere stato invitato, previa una breve presentazione, a formulare qualche suggerimento per la definizione del protocollo da presentare al Governo per le misure da adottare per il settore della ristorazione ( ristoranti, birrerie, pasticcerie, gelaterie etc).
Ho 63 anni (sono un cinghialotto, mi permetta la battuta, ma provengo dal Cabaret), non sono un chef stellato, in verità non so preparare neanche un uovo fritto, ma ho 30 anni di esperienza nel settore dal punto di vista soprattutto di innovative manager.
Dal 1975 radio private, Cabaret con il gruppo la Briscola, Tv Private. Dal 1990 mi occupo anche di Cinema (regista –sceneggiatore-attore e produttore realizzato e co prodotto n. 6 Film). Ho anche scritto spot pubblicitari per aziende nazionali (Peroni e Amaro Averna).
Penso di essere stato uno dei precussori in Italia dove il Food veniva proposto congiuntamente alle attività di intrattenimento e svago ( la famosa autorizzazione di tipo “ C”).
In primis il Tex Soloon club, poi per 25 anni il Porky’s Musical ( Lei che è di Salerno avrebbe dovuto almeno sentirlo nominare), ed ancora il Porky’s on the Beach, il ristorante Salomè (in stile Pompeiano ), la Taverna 79, Al Fellini in costa D’Amalfi, La terrazza del Gusto (unico fuori regione – alto tirreno Cosentino).
Da cinque anni con la forza della gioventù di mio figlio Vincenzo ( 33 anni da compiere) e con alcuni soci di buona volontà abbiamo realizzato la catena denominata Delicious, n. 6 locali tutti ubicati a Cava dè Tirreni ( 26 Hamburger & Delicious- 23 Baguette & Delicious-20 Pizza & Deliciosus- Wine & Deliciosus- Sushi & Delicious-20 Pizza in teglia & Delicious ).
Totale n. 120 dipendenti
Martedì 5 maggio 2020 abbiamo inaugurato anche il primo locale a Napoli, in Piazza Fuga, con un nuovo nostro brand denominato GOLOCIOUS . Non è stato un atto sconsiderato o di supponenza, il locale era pronto da mesi; abbiamo deciso di rischiare un’apertura con l’asporto e la consegna a domicilio, come atto di fiducia verso tutti noi.
Fatta la breve presentazione, il mio modesto parere in pochi punti ed una possibile soluzione.
- Non è possibile riaprire con i tavoli a distanza di mt 2 l’uno dall’altro (da spalliera a spalliera sedia);
- Molti locali pensati e realizzati per 70/100 coperti si troverebbero ad avere il 70 % dei posti in meno, eventuale incasso a queste condizioni non coprirebbe neanche le spese ( ammesso e non concesso che la gente abbia voglia di andare a ristorante, pizzeria o pub);
- Con coperti ridotti del 70 % e, con il relativo cali di incassi, i costi di utenze, personale, fitti, manutenzione rimarrebbero invariati e non sostenibili;
- Verrebbero penalizzati i piccoli locali, le trattorie, i piccoli pub, i bistrot, che generalmente hanno una capienza di circa 30/40 posti, che si ritroverebbero con 8/10 posti;
- La consegna a Domicilio nelle piccole e medie città funziona molto poco, anche a causa del giusto sovraprezzo che viene applicato dalle società di delivery;
- Ancora peggio i dati per l’asporto ;
Soluzione:
Se non è possibile riaprire in condizioni “ normali”, per evitare che l’apertura apporti un danno irreparabile alle aziende, è preferibile rimanere chiusi alle seguenti condizioni.
- Lo Stato paga la cassa integrazione ai dipendenti;
- Lo Stato riconosce alle aziende un contributo a fondo perduto pari al 30% del fatturato dell’anno precedente ;
- Sospensione di tributi, utenze e fitti.
La ringrazio della stima e per l’attenzione