Elezioni 2023 in Turchia: irreparabile frattura generazionale nella società e fuga di cervelli

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Le elezioni in Turchia rappresentano al meglio la frattura generazionale nella società turca ed evidenziano le motivazioni per cui è avvenuta una fuga di cervelli verso Italia, Spagna e Gran Bretagna.

Turchia, il potere di Erdogan viene messo in discussione

Dopo ventuno lunghi anni il potere di Erdogan viene messo in discussione. I dati delle ultime elezioni in Turchia sono già passati alla storia e soprattutto hanno offerto spunti di riflessione molto interessanti.

L’attuale presidente ha ottenuto maggiori consensi ma non ha superato la soglia del 50% mentre Kiricdaroglu alle spalle ha raggiunto il 45% portando al ballottaggio la nazione. Un risultato inaspettato quanto eccezionale che ho potuto seguire, a Torino, insieme a tantissimi studenti turchi che studiano in Italia da diversi anni.

Con loro ho avuto il piacere di confrontarmi su alcune tematiche importanti, ravvisando nei loro occhi la speranza di poter chiudere definitivamente il capitolo nero della dittatura mascherata a favore di una democratizzazione che potrebbe addirittura portare ad un avvicinamento importante all’Europa.

Una cosa è certa: Erdogan può contare sul controllo dell’apparato statale e dei media, sul sostegno dei tradizionalisti e dei conservatori ma non delle nuove generazioni. Lo dimostrano in modo incontestabile i risultati delle elezioni in Spagna e in Italia in cui ha stravinto il leader dell’opposizione.

Nella nostra penisola Kilicdaroglu ha addirittura raggiunto quasi il 90% così come in terra spagnola. Lo stesso ha nettamente primeggiato anche in Gran Bretagna. Non a caso i tre Paesi in cui si è più verificata la fuga di cervelli dalla Turchia. Un messaggio chiaro e inequivocabile che non condividono ad esempio le famiglie turche residenti in Germania, Francia, Olanda e Belgio che più tradizionaliste hanno dato una preferenza maggiore ad Erdogan. Divisi perfettamente a metà i voti degli Stati Uniti d’America.

Turchia, voglia di cambiamento

Numeri veramente interessanti che mettono in luce come in Turchia ci sia voglia di cambiamento, soprattutto da parte dei giovani che aperti al mondo hanno conosciuto la democrazia e soprattutto la libertà. Le università italiane (Milano, Roma e Torino in primis) sono ricche di studenti provenienti dalla Turchia e si confermano mete ambitissime per tutti i teenagers dei paesi orientali.

I giovani che ho ascoltato hanno espresso pareri concordanti sulla nostra nazione, vista come il paese della massima libertà e della democrazia. Un confronto che mi ha fatto riflettere e non poco, confermando quanto queste elezioni siano fondamentali non solo per la Turchia ma per tutto il contesto mondiale. A questi ragazzi ho augurato un grosso in bocca al lupo ricordando loro come l’Italia e l’Europa saranno sempre pronte ad accoglierli, garantendo loro il futuro che sognano.

 

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