Giorno della memoria nella pandemia


Anche il 27 Gennaio 2021 si è celebrato il Giorno della Memoria. La crisi della pandemia non ha oscurato una giornata che deve continuare ad essere un monito per tutta l’umanità.

27 Gennaio, Giorno della Memoria, cosa dobbiamo ricordare?

Cosa dobbiamo ricordare esattamente? Dobbiamo ricordare che il 27 Gennaio del 98 DC – Marco Ulpio Traiano diviene Imperatore romano? O che il 27 Gennaio 1077 Enrico IV si umilia a Canossa chiedendo la revoca della scomunica al papa Gregorio VII (da qui la famosa frase…..”Vengo a Canossa” per dire…..mi umilio e vengo da te in segno di resa)? Oppure che il 27 Gennaio 1302 La città di Firenze condanna Dante all’esilio…..per la disperazione di future generazioni di studenti? O che il 27 Gennaio 1880 Thomas Edison presenta la richiesta di brevetto per la lampadina ad incandescenza, ora sostituita dal L.E.D. i cui scopritori hanno vinto il Nobel ? O che il 27 Gennaio 1909 viene costituito l’MI6, il servizio d’intelligence britannico di cui è parte il mitico James Bond (agente 007 con licenza di uccidere, di caccia, di pesca e quanto altro)? O che il 27 Gennaio 1932 il simbolo del “cavallino rampante”, appartenente all’aviatore Francesco Baracca e ceduto, nel 1923 dalla madre del mitico aviatore come portafortuna al pilota automobilistico Enzo Ferrari, viene utilizzato per la prima volta dal futuro fondatore della Ferrari SpA? O che il 27 Gennaio1944 dopo 29 mesi viene rotto l’assedio di Leningrado?

Ricordare il 27 gennaio 1945 non solo un esercizio di memoria

In realtà si ricorda che il 27 Gennaio 1945 il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau viene liberato dall’Armata rossa. Ricordare il 27 gennaio 1945 non dovrebbe essere solo un esercizio di memoria come quello per le altre date citate in precedenza, ma qualcosa di molto, ma molto di più importante, non solo un esercizio sterile e semplicemente mnemonico, che riguarda lo sterminio di sei milioni di ebrei, i forni crematori, le leggi razziali e l’orrore che ha dilaniato l’Europa, il Mondo e anche la nostra Italia in quegli anni.

Gravi colpe appartengono anche al nostro paese, al fascismo, ma anche alla casa reale dei Savoia, per le quali in queste ore l’erede, principe Filiberto ha chiesto le scuse ufficiali con una lettera alla comunità ebrea, scuse che peraltro non sono state ancora accettate.

Capire per impedire anche le attuali atrocità

Purtroppo, il mondo di oggi non sembra completamente diverso da quello spaventoso della seconda Guerra mondiale, perché abbiamo visto negli anni a venire altre guerre con molte altri crimini e genocidi fino ai terrorismi degli estremisti islamici e alle pandemie.

Nella società attuale purtroppo molti giovani non conoscono la storia del novecento e non sanno nemmeno cosa sia stato e cosa abbia voluto dire il muro di Berlino, messo proprio nel cuore dell’Europa e l’Olocausto. Non riescono i giovani a definire i contorni del perché vi sia stato tutto quell’inferno nel nostro pianeta terra, ma il dubbio è non si ci riesce perché non si sa o perché non si vuole sapere ?

Invece dovremmo saperlo, dovremmo indagare veramente, dovremmo cercare le cause profonde di quanto accaduto. Solo svolgendo questa faticosa attività di ricerca potremmo dire di aver capito e imparato la lezione e potremmo guardare il mondo con occhi finalmente diversi e vedere il male che circola anche nei tempi attuali, cercando di porvi rimedio con grande volontà e determinazione.

Sarebbe, quindi, molto più utile che, ben oltre le celebrazioni tenute in molti luoghi del nostro paese in questo 2021 a settantasei anni di distanza per il “Giorno della Memoria”, si cerchi di capire le cause, il profondo malessere che covava nell’Europa negli anni della fine della Prima Guerra Mondiale sino al 1940 e oltre, malessere diventato odio ed orrore nelle disponibilità di un folto gruppo di criminali, talmente diabolico da commettere un genocidio vastissimo e cruentissimo.

Solo con questa intensa attività di ricerca potremo avere gli strumenti utili ad impedire che orrori e stragi accadano nuovamente. Purtroppo basta osservare il mondo attuale per comprendere come l’umanità può ricordare quanto vuole, ma se non vuole capire il perché dei propri errori, affogando unicamente in una retorica utile solo a lenire il dolore della coscienza collettiva, sarà purtroppo destinata a ripeterli, come già abbiamo visto nelle recenti guerre in medio oriente e nel continente africano.

 

(Nella foto giovani al Jüdisches Museum Berlin)

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