Guerra dei dazi UE pronta a rispondere a Trump, Meloni si oppone


L’Unione Europea è attualmente divisa su come rispondere alle nuove tariffe imposte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha annunciato un dazio del 20% sulle importazioni provenienti dall’UE. Francia e Germania propongono una reazione decisa, inclusa l’attivazione dello Strumento Anti-Coercizione (ACI), mentre altri Stati membri, tra cui l’Italia guidata dalla premier Giorgia Meloni, esprimono riserve su misure ritorsive di pari entità.

La proposta franco-tedesca e le divisioni interne

Il ministro delle Finanze francese, Eric Lombard si è appellato al senso di patriottismo dei francesi, promettendo un sostegno economico alle aziende. L’UE nel frattempo pensa allo Strumento anti-coercizione. Lo strumento anti-coercizione, entrato in vigore nel dicembre 2023, è stato concepito per permettere all’UE di rispondere a pressioni economiche da parte di paesi terzi. Questo strumento consente di adottare misure come l’imposizione di dazi, restrizioni commerciali e limitazioni nell’accesso al mercato unico europeo. Tuttavia, l’attivazione dell’ACI è considerata una misura di ultima istanza, da utilizzare solo dopo aver esaurito le vie diplomatiche.

La posizione dell’Italia e le implicazioni economiche

La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione riguardo all’uso immediato di misure ritorsive, preoccupazioni fondate visto il rischio di un’escalation che potrebbe danneggiare ulteriormente l’economia europea. L’Italia teme che una guerra commerciale con gli Stati Uniti possa avere ripercussioni negative su settori chiave, aumentando i costi per le imprese e i consumatori.

Mentre la Commissione Europea valuta le opzioni disponibili, inclusa la possibilità di colpire settori strategici statunitensi come quello tecnologico, emerge la necessità di un fronte unito tra gli Stati membri. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen ha promesso una dura reazione da parte dell’Unione ai dazi economici di Trump.

L’UE si trova di fronte a una decisione complessa che richiede un equilibrio tra la difesa degli interessi economici europei e la prevenzione di una guerra commerciale su larga scala. La capacità dell’Unione di mantenere l’unità interna sarà cruciale per determinare l’efficacia della sua risposta alle politiche commerciali aggressive degli Stati Uniti.

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