Guerra Russia-Ucraina, le accuse di genocidio sul conflitto


Piovono accuse di genocidio in Ucraina, sia da una parte che dall’altra. In particolare, nella storia dell’Ucraina nei giorni scorsi il presidente Volodymyr Zelensky ha segnato una vera e propria svolta. Infatti, il 26 febbraio il Governo del presidente Zelensky ha accusato la Federazione Russa in giudizio davanti alla Corte Internazionale di giustizia. Presentando un esposto davanti al principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, il Governo ucraino ha voluto dare un forte segnale sostenendo che la Russia avrebbe iniziato a fare delle gravi violenze nei confronti della popolazione civile. Una sorta di denuncia che si sta tenendo sul territorio nazionale. In realtà, però, le accuse di genocidio sono arrivate anche da parte della Russia in maniera più o meno inaspettata o certificata. Vediamo quali sono le accuse che piovono da una parte e dell’altra sul conflitto Russia – Ucraina.

Conflitto Russia – Ucraina, le accuse della Russia

La Russia ha accusato l’Ucraina di aver adottato una politica genocidiaria nei confronti della popolazione civile del Donbass. Dunque, quando Zelensky ha presentato la sua mozione nei confronti della Russia, allo stesso modo, doveva anche difendersi dall’accusa mossa nei suoi confronti. La Russia ha, infatti, accusato a più riprese il Governo ucraino di aver fatto genocidio ai danni delle minoranze russofone di Donetsk e Luhansk. Quest’accusa sempre rigettata dall’Ucraina, sarebbe una delle cause del conflitto secondo il punto di vista del Governo di Vladimir Putin.

L’accordo tra Russia e Ucraina

Intanto, la questione continua a essere più che accesa. Infatti, tra questi popoli ovvero quelli al confine con la Russia e l’Ucraina, esiste un vero e proprio odio latente. Secondo la “Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio” del 1948 fatto tra Russia e Ucraina, ratificato nel 1954, il reato di questo genere può essere perpetrato in determinate occasioni come ai danni dei membri di un gruppo nazionale, sia etnico che religioso, ma non per le minoranze linguistiche. Infatti, questi gruppi non sono stati proprio ricompresi tra quelli considerati come minoritari all’interno del Paese. Per tale motivo, si parla di genocidio ma in maniera un po’ distorta.

L’autodeterminazione di Donetsk e Luhansk

Quando Putin ha dichiarato guerra all’Ucraina, di fatto ha sancito l’importanza dell’auto determinazione e del riconoscimento dell’indipendenza delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Il Cremlino sa bene che questo principio non è sinonimo d’indipendenza, quanto più si dovrebbe parlare di autonomia amministrativa, rispetto invece al Governo ucraino. Se è vero che il governo Ucraino non ha mai dato il suo assist per riconoscere le minoranze linguistiche che si trovano in questa zona del suo territorio, c’è anche da dire che il conflitto armato non ha certamente facilitato la questione. Sul tavolo delle trattative dunque, si sta continuando a discutere dell’autonomia di queste popolazioni. Ma soprattutto, le accuse che talvolta sono anche esagerate, sia da una parte che dall’altra, stanno complicando la situazione in tutto il conflitto. Le trattative di pace vanno avanti a rilento ed è evidente che la situazione può solo peggiorare se non si interverrà con un’azione diplomatica forte.

 

 

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