Alle Hawaii è ormai allarme rosso: dopo due settimane di intensa attività, condita da diversi terremoti, che ha costretto le autorità locali a disporre l’evacuazione di decine di migliaia di persone, si è avuta una devastante esplosione sulla cima del vulcano Kilauea seguita da una eruzione. Quest’ultima ha provocato una colonna di fumo e cenere, alta oltre 9 chilometri, che è destinata ad abbattersi sull’arcipelago.
L’esplosione sulla cima del Kilauea
L’esplosione è stata preceduta da una serie di terremoti, almeno 125, il più forte dei quali ha raggiunto una magnitudo di 4.4. Le scosse hanno provocato danni alle strade e agli edifici.
Le due settimane di intensa attività vulcanica hanno provocato l’apertura di più di una dozzina di crepe lungo il versante orientale del cratere. Almeno 26 case sono state distrutte e la zona è stata evacuata. Secondo i geologi l’esplosione sul Kilauea potrebbe liberare il vapore intrappolato dall’acqua sotterranea, come una sorta di gigantesca pentola a pressione.
Allerta massima per la popolazione
Allerta massima per la popolazione che, nel raggio di una o due miglia di distanza, rischia di essere investita da frammenti di notevoli dimensioni e da ceneri, sia pure non tossiche.
Il Kilauea: uno dei vulcani più attivi al mondo
Il Kilauea è uno dei vulcani più attivi al mondo. Un’eruzione del 1924 uccise una persona e inviò rocce, polvere e cenere nell’aria per 17 giorni. Il vulcano erutta ininterrottamente dal 1983. È uno dei cinque vulcani della Big Island delle Hawaii e l’unico attualmente in eruzione.
Fonte: www.meteoweb.eu