Il Presidente Messicano Andres Manuel Lopez Obrador ha affermato, lo scorso lunedì 12 luglio, che l’embargo economico su Cuba deve essere immediatamente sollevato per aiutare la popolazione, dopo la più grande serie di proteste antigovernative da decenni, scoppiate sull’isola a causa della carenza di beni di prima necessità.
“La verità è che per aiutare davvero Cuba la prima cosa da fare è sospendere l’embargo, come un gran numero di nazioni nel mondo chiedono da tempo – ha dichiarato Lopez Obrador nel corso di una conferenza stampa – e si tratterebbe di un gesto davvero umanitario, perchè riteniamo in maniera ferrea che nessuna popolazione al mondo merita di vivere ciò che sta vivendo il popolo cubano“.
Migliaia di Cubani si sono riuniti nelle strade nella giornata di domenica, da L’Avana a Santiago, chiedendo libertà e chiedendo le dimissioni del Presidente Miguel Diaz-Canel, incassando il supporto di Lopez Obrador, uno dei più importanti politici di sinistra e progressisti dell’America Latina, che ha espresso solidarietà con il popolo ed ha chiesto alle altre nazioni di smettere di interferire con la vita politica, sociale ed economica dell’isola a tradizione Comunista.
Lopez Obrador, nell’ottica di una risoluzione pacifica delle proteste, ha annunciato che il Messico è pronto ad inviare medicine, vaccini e cibo a Cuba, se il governo dovesse farne richiesta. Cuba al momento sta attraversando la peggior crisi economica dai tempi della dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1990, oltre ad un’impennata dei casi di coronavirus, con la popolazione che si è detta stanca delle carenze di beni di prima necessità e dei freni alle libertà civili, esprimendo anche forte dissenso verso la gestione della pandemia.