#JesuisTunisien :Tunisi attacco al Bardo

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Cronaca di una giornata di ordinaria follia, mentre l’ hastag #Jesuistunisien impazza sul web

Ieri 18 marzo, come tutte le mattine, turisti provenienti da ogni parte del mondo si recano, con visite guidate e non, al museo del Bardo di Tunisi,  famoso nel mondo per i più grandi resti ben conservati di mosaici romani del II-IV secolo. Arrivano con i pullman nel piazzale e mentre si allineano per entrare in quello che è stato scelto come una delle tante tappe del loro viaggio, vengono assaliti da cinque uomini armati  travestiti da militari che iniziano a sparare all’ impazzata, rinchiudendoli nelle sale dei mosaici. Forse il loro obiettivo principale era l’attiguo Parlamento, entrambi fanno parte dell’antico Palazzo del Bey.

Ore di terrore, sparatorie, messaggi telefonici, foto, video di chi è all’ interno: si comunica con i mezzi a disposizione richieste di aiuto. Tre ore dopo arrivano le forze speciali tunisine che circondano l’edificio. Come racconterà dopo uno dei sopravvissuti italiani, che ha trovato riparo su un balconcino all’ ultimo piano dove tra urla, spari e sangue che si dipanavano in ogni dove, si assiste  a quei lunghissimi momenti che sono seguiti. Dal suo punto di vista incrocerà lo sguardo delle forze speciali posizionati sui palazzi di fronte;  questi,  con gesti, chiederanno di  capire ciò che sta avvenendo dentro, come riferisce Andrea Mavilla sul suo blog.

Il  museo del Bardo appartiene al complesso che ospita anche il Parlamento tunisino e dove ieri  si svolgeva la votazione per la legge anti terrorismo. I deputati, difatti, vengono blindati all’ interno durante questa rappresaglia, cantando  per disperazione e per protesta l’inno nazionale tunisino, anch’esso ripreso e messo   in rete. Dopo un conflitto a fuoco vengono portati in salvo molti ostaggi dalle forze speciali, successiva la conta dei feriti e dei morti di tutte le nazionalità. Molti italiani fra questi, scesi dalle compagnie crocieristiche italiane MSC e Costa Crociere. Continuo l’aggiornamento da parte loro delle situazioni in real-time, aggiornando, dando comunicazione tramite i numeri messi a disposizione, i siti internet e i social media, giacchè numerosi erano gli italiani presenti al museo.

Intorno al porto si concentrano le forze per evitare ulteriori attacchi e a bordo delle navi, l’allerta è a livello massimo. Vengono messi a disposizione degli ospiti a bordo tutti i sistema telefonici per permettere di rassicurare i familiari della loro condizione; nel frattempo dall’ Italia partono, per le rispettive compagnie, i management del care time per seguire da vicino la situazione post attentato,a tutela dei passeggeri rimasti feriti, deceduti e non. Stamattina, dopo le varie autorizzazioni, MSC Splendida alle ore 06.00  lascia il porto della Goulette (Tunisi) alla volta di Barcellona come da itinerario previsto con 9 dei suoi ospiti segnalati per aver perso la vita, 12 feriti e 6 sono ancora dispersi (fonte http://www.msccrociere.it/it_it/Informazioni-MSC-Crociere/News/Comunicato-stampa-Tunisi.aspx ).

 

L’altra nave Costa Fascinosa ha lasciato il porto di Tunisi alle  ore 01.55 ed al momento della partenza, non hanno fatto ritorno 13 turisti.(fonte . https://www.facebook.com/CostaCrociere?fref=ts )

La Tunisia, come afferma un parlamentare intervistato, è sotto shock:

“non siamo abituati a vivere come in molti paesi del nord Africa certe situazioni. E’ dal 2002 quando ci fu un attentato nella sinagoga di Djerba che contò 19 morti,che terroristi non sparavano all’impazzata colpendo politici,poliziotti e militari”

L’IS ha immediatamente espresso il suo plauso per l’attacco anche se non v’è una piena rivendicazione. Due degli attentatori, entrambi di nazionalità tunisina, Yassine Labidi di Ibn Khaldoun e Hatem Khachnaoui della città di Kasserine, sono morti mentre tre  sarebbero riusciti a fuggire. Morti anche due tunisini tra cui un agente di polizia e l’autista di un bus. Il presidente tunisino Béji Caïd Essebs afferma

 “la Tunisia farà di tutto per impedire nuovi attacchi. La sfida lanciata dal terrorismo alla Tunisia è la stessa per tutte le regioni nordafricane, data la vicinanza con la vicina Libia, caduta nel caos per mano dell’IS”

La Tunisia sta portando una ferma e ferrea lotta al terrorismo, anche se in questi gruppi sono arruolati molti tunisini (foreign fighters), ma non si scoraggia e chiede l’intervento di tutti i Paesi per sconfiggere questo male comune . Ricordiamo che Tunisi è a meno di un’ ora di volo dall’ Italia e confina con la Libia, dove vi sono cellule jihadiste in forte espansione. E’ da tempo ormai che questi gruppi, in particolare l’IS,  minacciano l’Europa e l’Italia. I nostri vertici dicono che il livello di allerta è massimo, intanto le stesse parole erano state dette qualche giorno fa da un ministro tunisino, invitando i turisti a recarsi nel Paese. Ancora una volta questi gruppi hanno dimostrato come sono fallaci le affermazioni dei nostri leader e come riescono a sopravvivere in assoluta tranquillità disseminando il caos in un Paese con morti, feriti, terrore. Una nuova ombra sulla parola “Islam” e “musulmano”, con cui ormai l’enorme popolo di questa fede si trova a convivere subendo angherie, offese ogni giorno. Nessuna religione chiede questo, ricordiamolo.

Il terrorismo non ha religione!

Il popolo tunisino si è riversato in Avenue Bourghiba a Tunisi, luogo simbolo della “Rivoluzione dei gelsomini” del 2010-2011 per protestare contro quanto accaduto. In Italia ? Una normale giornata di festa del papà. Popoli di assuefatti e sconfitti o di menefreghisti?

La Storia ci risponderà.

foto: www.larepubblica.it
tunsi
raccolti in preghiera per le vittime fuori al museo del Bardo

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