La storica Farmacia degli Incurabili, gioiello del ‘700 napoletano nato sull’antica spezieria del ‘500, annessa al monastero e ospedale omonimo cade a pezzi.
La soluzione? Che domanda? Non esiste altra soluzione che sgombrarla e chiuderla.
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L’idea di risanarla e riportarla al suo antico splendore? Pura fantascienza!
Dimentichiamo dunque le visite guidate, la bellezza delle maioliche, la maestria degli ebanisti, il fascino dei vasi antichi.
Dimentichiamo pure che quello degli Incurabili è l’ospedale più antico d’Europa.
Dimentichiamo tutto perché la struttura nei giorni scorsi è stata chiusa perché è a rischio collasso.
Il 24 marzo scorso un importante cedimento ha interessato la volta a sostegno del pavimento della chiesa cinquecentesca di Santa Maria del Popolo degli Incurabili.
Unica soluzione per la messa in sicurezza: evacuare la zona e chiudere il monumentale complesso.
“La cultura è il primo patrimonio di questa città”
Ad attivarsi per la salvaguardia del Complesso Monumentale degli Incurabili sono intervenuti Federfarma e l’Ordine dei Farmacisti.
Il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli, Dr.Vincenzo Santagada, ha dichiarato: “Siamo in campo per tutelare la nostra storia e siamo pronti ad ospitare anche in un’ala dell’Ordine i reperti”.
“Il patrimonio culturale insistente sull’intera area – afferma Michele Di Iorio, Presidente di Federfarma Napoli – già recuperata alla fruizione pubblica grazie all’impegno dei volontari dell’associazione Il Faro d’Ippocrate, va immediatamente messo in sicurezza evitando che la burocrazia dei vari enti all’area interessati (Comune, Sovrintendenza, Asl ed altri) possano ritardare la messa in sicurezza, il recupero e la fruizione di un bene reso già fragile dall’incuria.
La cultura è il primo patrimonio di questa città, ma non si può pensare di promuoverla senza supporti economici, ma soprattutto senza creare “incidenti” gestionali».
Dopo il terremoto del 1980
Anche a seguito del terremoto del 1980, il complesso monumentale degli Incurabili fu sottoposto a lavoro di ripristino per la messa in sicurezza ed il restauro.
L’antica farmacia fu riaperta alle visite soltanto nel 2012 – 32 anni dopo il terremoto.
L’auspicio è che, questa volta – grazie ad iniziative come quella promossa dall’Ordine dei Farmacisti e da Federfarma Napoli – i tempi per la riapertura possano essere i più brevi possibile.
(Foto da Wikipedia)