Oltre due settimane fa il risultato della perizia disposta dalla Procura di Trieste metteva fine alla vicenda giudiziaria circa la morte di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa il 14 dicembre 2021, di cui poi il 5 gennaio fu ritrovato il cadavere.
Secondo gli esiti periziali, infatti, Liliana si sarebbe suicidata. Una tesi che però non ha mai convinto Sergio Resinovich, il fratello della donna che, assistito dall’avvocato Nicodemo Gentile, ha chiesto la nomina di un altro medico legale.
Liliana Resinovich picchiata e poi uccisa
Sergio Resinovich sostiene che la sorella sia stata picchiata e poi uccisa da una persona che ella conosceva bene; che, una volta commesso il delitto, il corpo di Liliana sia stato conservato in qualche anfratto e solo successivamente abbandonato nel parco del’ex ospedale psichiatrico di Trieste dove l’aggressore ha realizzato la messa in scena del suicidio.
Troppi elementi, secondo Sergio Resinovich, non sono stati presi in considerazione: dai segni delle percosse evidenti sul corpo di Liliana sino all’orologio rosa agganciato male e al polso sbagliato. Liliana era solita portare l’orologio sul braccio destro, come testimoniano numerose foto. Quando, invece, è stato ritrovato il cadavere, Liliana aveva l’orologio al polso sinistro e con la corona al contrario. L’aggressore, dunque, secondo la tesi di Sergio Resinovich. avrebbe agganciato l’orologio al contrario e al polso sbagliato.