Max Cavallari ospite a Le Iene ha ricordato l’amico fraterno Bruno Arena scomparso il 28 settembre scorso.
“Eravamo completamente diversi”
“Eravamo completamente diversi. Lui amava lo sport ed io il giardinaggio, lui i primi e io i secondi, lui andava in bicicletta, mentre a me piacevano le macchine d’epoca. Abbiamo lavorato con i grandi, con Proietti, con Benigni. Abbiamo lavorato con tutti i premi Oscar. É stata una bella favola.”
Poi visibilmente provato, Max Cavallari ha accennato ai momenti difficili:”Quando lui è andato in coma, io mi sono un po’ chiuso in me stesso, non volevo fare più niente, ma i fan sono venuti a bussare al mio campanello per dirmi di continuare perché i Fichi non erano finiti. Bruno mi ha guardato negli occhi, perché noi solo con lo sguardo ci capivamo, e mi ha detto di andare avanti. Cosí ho preso le parrucche e le mie valigie e ho ricominciato.”
Max Cavallari: “Gli ho detto di non spegnere la luna”
“Gli ho detto di non spegnere la luna” – ha concluso in lacrime Cavallari – “Lui l’ha spenta, però io ora la riaccendo.”