Ricorre oggi 3 febbraio, la Festa di San Biagio, protettore di naso, gola e orecchie. Nella tradizione cristiana oggi viene impartita ai fedeli la benedizione della gola utilizzando due candele benedette durante la festa della Candelora.
Una tradizione che affonda le radici nel passato
Sembra che San Biagio fosse un medico. Un giorno si recò da lui una donna, il cui figlio era sul punto di morte poiché gli si era conficcata una lisca di pesce in gola. La benedizione del medico lo guarì immediatamente.
San Biagio fu martirizzato all’inizio del IV secolo d.C. – torturato e scorticato vivo con pettini da cardatore, fu poi decapitato. Prima di morire, il santo chiese a Dio di guarire chiunque, malato alla gola, l’avesse pregato in suo nome.
Le reliquie del santo si trovano a Maratea (Potenza), cittadina di cui è patrono.
San Biagio: Taralli, panini e olio santo nella tradizione torrese
Il 3 Febbraio di ogni anno, c’è l’usanza per i torresi di far visita alla Cappella di San Biagio, cappella del 1669, che viene aperta al pubblico solo in questa giornata.
La cappella si trova a Torre del Greco, in Via Calastro/Via Fiorillo, nella zona detta “Scala”, nome che indica un’insenatura marina per l’attracco delle navi,
Qui, ogni anno, i fedeli si mettono in fila per farsi intingere la gola con l’olio santo, ricevendo taralli, panini e un pezzo di ovatta intriso dell’olio santo con cui provvederanno ad ungere la gola ai propri cari impossibilitati a recarsi alla chiesa.