<strong>Referendum, vince il Sì – Di Maio esulta:
“Era una riforma che aspettavamo da 30 anni, punto cardine del programma del M5s. Un risultato che porta l’Italia a recuperare credibilità a livello internazionale in uno dei momenti più delicati della nostra storia”
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Quello raggiunto oggi è un risultato storico.
Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno.
È la politica che dà un segnale ai cittadini.
Senza il @Mov5Stelle tutto questo non sarebbe mai successo. #Referendum pic.twitter.com/6ecFuRY4JR— Luigi Di Maio (@luigidimaio) September 21, 2020
Referendum, vittoria del Sì, cosa cambierà?
La novità più importante riguarderà il taglio del numero dei parlamentari che, da 945 saranno ridotti a 600. In particolare, alla Camera i deputati passeranno da 630 a 400 con gli eletti nella circoscrizione Estero che scenderanno da 12 a 8; i senatori, invece, passeranno da 315 a 200, con una diminuzione anche nella circoscrizione Estero da 6 a 4.
Inoltre la riforma prevede che nessuna Regione potrà eleggere meno di 3 senatori , fatta eccezione per il Molise (2) e la Valle d’Aosta (1).
Il passo successivo, già annunciato da Di Maio sarà la normalizzazione degli stipendi dei parlamentari.
“Ha prevalso nettamente il Sì con una percentuale ragguardevole di affluenza. Quasi il 70% ha detto Sì. Ringrazio anche chi ha votato No, esprimendo in modo libero e pacifico le sue idee. Il nostro compito adesso è guardare avanti. Partiamo dalla normalizzazione degli stipendi dei parlamentari, che era una delle proposte dei sostenitori del No. Bene, uniamoci. Questa riforma è un punto di inizio, non di arrivo”.
(foto da Twitter)