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Una tragedia quella del Moby Prince per la quale si attende di conoscere ancora tutta la verità nonostante siano trascorsi 33 anni da quel tragico 10 aprile 1991
La comunità di Torre del Greco ha reso omaggio oggi alla memoria di Domenico Cervini, Ciro Cirillo, Ciro Frulio, Vincenzo Paino, Ciro Vitiello, e a tutte le vittime del disastro del Moby Prince. Un tributo simbolico, sotto forma di una pergamena accompagnata da una corona di rose rosse, è stato posizionato all’ingresso della parrocchia di Portosalvo.
La commemorazione si è svolta presso la suddetta chiesa per ricordare non solo i cinque cittadini di Torre del Greco, ma anche le altre 135 vittime della tragedia marittima più grave nella storia d’Italia, avvenuta il 10 aprile 1991.
“Chiediamo ancora giustizia e non smetteremo mai di cercarla” – così i familiari delle vittime della tragedia del Moby Prince
A 33 anni dall’incidente del traghetto Navarma, la solennità dell’evento ha rinnovato il dolore e la richiesta di giustizia per le circostanze ancora oscure che portarono alla collisione, all’incendio e ai ritardi nei soccorsi che risultarono fatali per tutti gli occupanti dell’imbarcazione, ad eccezione del mozzo Alessio Bertrand.
Durante la funzione religiosa, Raffaele Cirillo, padre di Ciro, il piccolo di camera morto al primo imbarco a soli 25 anni, ha espresso il persistente bisogno di verità e giustizia. La famiglia Cirillo, insieme ad altre famiglie delle vittime, continua a chiedere chiarezza e responsabilità.
L’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Mennella, dall’assessore Laura Vitiello e dal consigliere Mirko Gallo, ha dimostrato pieno sostegno alle famiglie, condividendo il desiderio di mantenere vivo il ricordo delle vittime. Una proposta all’esame è l’intitolazione di un bene pubblico alle vittime, come simbolo permanente del tragico evento.
Al termine della celebrazione, officiata da don Vincenzo Vitiello, la comunità, insieme a una rappresentanza della polizia municipale e della Capitaneria di Porto, si è spostata verso il molo di levante per un gesto simbolico di addio: le rose della corona, simbolo di ricordo e rispetto, sono state affidate al mare, nel luogo che più di ogni altro simboleggia la perdita e la speranza.