Era il 15 settembre scorso quando Brunella Chiù, 56 anni, insieme ai suoi figli Simone Bartolucci, 24 anni e Noemi Bartolucci, 17 anni, furono travolti dalla furia delle acque dell’alluvione che colpì le Marche.Simone riuscì a salvarsi restando aggrappato ad una grossa pianta.
Il corpo di Noemi, fu ritrovato invece il giorno seguente nel fiume Nevola a diversi chilometri di distanza rispetto al punto in cui la corrente l’aveva trascinata. Di Brunella Chiù, nonostante le continue ricerche, il corpo non fu più ritrovato.
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E’ trascorso un anno da allora.Il corpo di Brunella è stato ritrovato a centinaia di chilometri di distanza.
La corrente lo aveva spinto in mare.E’ stato, infatti, rinvenuto a novembre scorso nelle acque antistanti le isole Tremiti.
A notare il cadavere alcuni isolani.Solo dopo diversi accertamenti è stato però possibile accertare che quel cadavere irriconoscibile apparteneva ad una donna.
Successivamente, attraverso l’esame del DNA è stato accertato che quello rinvenuto nelle acque antistanti le isole Tremiti, è il cadavere di Brunella Chiù, l’unica vittima dell’alluvione della Marche che risultava ancora dispersa.
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