Il caso di Arianna Manzo
Il caso risale al 2005, quando, appena nata, fu somministrato alla piccola Arianna, un farmaco anestetico, oltre il dovuto, che le provocò gravi danni al sistema nervoso centrale. Dopo un giudizio durato 8 anni, l’ospedale Cardarelli è stato condannato in primo grado a risarcire 3 milioni di euro alla famiglia. L’azienda ospedaliera napoletana non ha pagato e ha proposto appello.
“Il Cardarelli ha deciso di proporre appello – spiega l’avvocato – E’ un suo diritto, ma si tratta di una decisione moralmente e giuridicamente inaccettabile. Avrebbe dovuto pagare, anticipare anche una parte della somma, ma non lo ha fatto. L’esecuzione della sentenza, inoltre, è stata ritardata dalla pandemia, praticamente un dramma nel dramma. E dal 25 giugno siamo in attesa di conoscere la decisione dei giudici in merito all’istanza di sospensiva del pagamento del risarcimento”.