C’è il tutto il materiale per continuare la trilogia di Ken Follett “The Century
Da un punto di vista letterario sembra una guerra tra chi ha la cultura della libertà, contro chi ha la cultura della morte.
Da un punto di vista geografico, invece, non si tratta più di una guerra fredda tra USA e URSS, che anzi sono potenzialmente alleate per motivi diversi, lontana anni luce dalle vere trincee della prima e seconda guerra mondiale, ma si tratterebbe (o forse già si tratta) di una guerra, forse la terza guerra mondiale, che si sta combattendo tra paesi (forse) cosiddetti civilizzati e il popolo dei diversamenti islamici, che risiedono prevalentemente in Medio Oriente, ma che ormai hanno cellule, pericolose ed esplosive, in ogni parte del mondo.
Cosiddetti Civilizzati contro Diversamente Islamici
Venerdì 13 novembre, i diversamente islamici, o se preferite i terroristi di origini culturali medio-orientali (ma bisogna fare attenzione perchè è solo un pretesto), hanno decretato l’inizio di un’era strana, un’era del terrore. Perchè se i diversamente islamici hanno attaccato scelleratamente Parigi e simbolicamente tutti i paesi civilizzati (dove ad esempio è normale uscire di sera a bere un caffè o chiacchierare tra uomini e donne senza restrizioni), i cosiddetti paesi civilizzati, con la Francia chiaramente a capo di tutti perchè attaccata nel cuore, in meno di 24 ore hanno risposto con bombardamenti a tappeto in Siria nei territori occupati dai diversamente islamici, che fanno chiamare il loro stato ISIS.
In realtà, ci sarebbe un precedente. Ci sarebbe l’attentato subito dall’aereo russo del 31 ottobre 2015, che sta temporalmente in mezzo tra i raid aerei russi in Siria e il 13 novembre parigino. Inizialmente, non si volevano fare allarmismi sull’attentato, ma la realtà è che oggi anche la Russia ha ammesso di aver subito un attentato, un attacco dai diversamente islamici.
Mentre la Francia e la Russia, ma in fondo tutti i cosiddetti paesi civilizzati, attaccano in Siria la città di al-Raqqa, e mietono vittime tra gli affiliati all’ISIS ma soprattutto tra gli innocenti, ecco che in Europa la cultura del terrore si diffonde a macchia d’olio. In questa settimana le partite di calcio sono un bocconcino succulento per le cellule dei diversamente islamici, che sono così pochi, che scovarli è un pò come trovare un ago nel pagliaio. E allora anche se sono pochi, hanno dalla loro la cultura del terrore, la cultura della morte, al punto che si autodistruggono e dunque sono sostanzialmente inattaccabili. L’unica prevenzione ad oggi è la non vita in luoghi affollati. E così, due eventi come le amichevoli Belgio-Spagna e Germania-Olanda che si dovevano giocare oggii (17 novembre 2015) rispettivamente a Bruxelles ed Hannover sono state cancellate.
Al momento, il risultato è che ai 224 morti sul Sinai russi sull’aereo russo si devono sommare i 129 morti Parigi. Dunque, siamo a 353 vittime totali per i cosiddetti civilizzati, contro un numero non ben definito per i diversamenti islamici e innocenti che vivono nelle loro zone tra la Siria e l’Iraq (sarebbe un numero interessante da conoscere).
Il male va estirpato, ma forse quella intrapresa non è la strada giusta. Se i cosiddetti civilizzati attaccano random, dai cieli e senza criterio, i territori dei diversamente islamici, ammazzando chiunque ci sia, non fanno un’azione alla pari se non peggiore, da un punta di vista etico e morale, di quella che hanno subito?
Il rinvio di eventi ludici per la PAURA, per il TERRORE, non è forse una bella sconfitta per i paesi cosiddetti civilizzati?
Cosiddetti Civilizzati contro Diversamente Islamici, speriamo finisca presto.