Il Cagliari fa karakiri, 2-2 nel finale convulso

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Il Cagliari fa karakiri, 2-2 nel finale convulso grazie all’ex Diego Farias.

Il brasilano, entrato al 23esimo della ripresa, iniziava a mettere scompiglio nell’area di rigore del Cagliari creando il rigore dell’1-2 e successivamente il pareggio.

Non fosse bastato, cercava pure un altro rigore facendo una plateale caduta in area rimediando giustamente il cartellino giallo al 95esimo!

LA MALEDIZIONE DELLE NEOPROMOSSE

Cagliari-Brescia 0-1, Cagliari-H.Verona 1-1, e Lecce-Cagliari 2-2.

E ho detto tutto!

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ESPULSIONI

Cacciatore fa il portiere e il portiere fa il pugile.

Si, perchè la scelta di Fabrizio Cacciatore è sembrata eccessiva, farsi cacciare, facendo il portiere, parando con le mani la palla dell’1-2.

Successivamente il nervosismo è salito andato a mille.

Senza il rigore il portiere isolano non si sarebbe innervosito, non avrebbe avuto il convulso tête-à-tête con Lapadula e forse si sarebbe vinto una partita non meritata, come a Napoli.

Il pareggio è il risultato più giusto, purtroppo è il modo in cui è arrivato il punto.

Avere Olsen per il resto della gara e sino alla fine del 2019 avrebbe aiutato anche perchè il titolare della Nazionale Svedese ha abituato i tifosi rossoblu a parate strabilianti come quella del primo temmpo ed anche una nella ripresa.

Almeno 2 giornate (Sampdoria e Sassuolo) di squalidfca prenderà, speriamo solo torni con la Lazio il 16 Dicembre!

I rossoblu sarebbero rimasti 11 contro 11, non 10 contro 11 e tantomeno non 9 contro 11 assatanati avversari.

RIGORE

Chi trasformava il rigore era Lapadula, provocatore più come mai, come sempre, che, dopo avere battuto Olsen, andava a punzecchiare il portiere svedese creando i presupposti affinchè l’arbitro Mariani di Aprilia li cacciasse entrambi.

Il Direttore di gara avrebbe potuto usare più buonsenso, come spesso capita, ammonendo semplicemente entrambi.

Tuttavia Mariani è voluto andare pesante, pesantezza che ha avuto i suoi frutti col pareggio salentino.

All’espulsione Olsen ha aggiunto parole dolci al quarto uomo, chissà quante giornate toccheranno al portiere in prestito della Roma.

Complessivamente il Cagliari ha avuto un atteggiamento remissivo, soli 6 tiri in porta e 2 nello specchio, mentre il Lecce ne ha effettuati 21 di cui 8 nello specchio, emblematico.

Il Lecce ha meritato ampiamente il punto anche se è stato miracolato.

SCELTE TECNICHE

Simeone sostituito con Ionita al 30esimo del secondo tempo, Rog con Mattiello al 41esimo e Nainggolan per il portiere Rafael al 41esimo, necessarimente.

Tutte discutibili, anche le tempistiche.

Tardive quelle di Simeone e Rog e da contestare sia per la contestualità sia per i sostituti.

Si perchè siamo alle solite, fare uscire un attaccante (Simeone) e non sostituirlo con un altro attaccante (solo Cerri sarebbe potuto entrare, ma alemno attaccante era!)  ma con un centrocampista, sopratutto Mattiello che praticamente non aveva mai giocato e farlo entrare in un campo difficile, con gara in bilico è stato davvero poco felice.

Il Lecce comunque ha ampiamente meritato il pareggio, sebbene sia arrivato in extremis.
Auguri ai salentini, molto meglio di altre squadre in lotta per la retrocessione.

 

LECCE (4-3-1-2): Gabriel, Petriccione, Lucioni, Lapadula, Shakhov (Farias 23′ s.t.), Rossettini (Meccariello 11′ s.t.), La Mantia, Tabanelli, Calderoni, Rispoli (Dubickas 41′ s.t.), Tachtsidis.

A disp: Vigorito, Bleve, Riccardi, Vera, Benzar, Meccariello, Farias, Dubickas, Gallo, Lo Faso, Dell’Orco, Imbula.

Allenatore: F. Liverani

CAGLIARI (4-3-1-2): Olsen, Nainggolan (Rafael 41′ s.t.), Rog (Mattiello 41′ s.t.), Cigarini, Joao Pedro, Cacciatore, Klavan, Nandez, Pisacane, Lykogiannis, Simeone (Ionita 30′ s.t.).

A disp: Rafael, Aresti, Pinna, Mattiello, Cerri, Oliva, Ionita, Faragò, Deiola, Castro, Walukiewicz.

Allenatore: R. Maran

 

Ammoniti Petriccione, Farias (Lecce), Lykogiannis e Rog (Cagliari)

Espulsi Lapadula (Lecce), Cacciatore e Olsen (Cagliari)

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