De Francesco : ” Musella era la stella, Ferrari è stato un papà” i suoi ricordi con la Juve Stabia


Mariano De Francesco ex calciatore della Juve Stabia ci racconta un pezzo della sua carriera in gialloblu con tanti ricordi e grandi firme che hanno scritto la storia.

Juve Stabia vittoriosa contro la Turris e lunedi altro derby contro la Casertana….

– Vincere il derby ti offre sempre una carica emotiva, ogni vittoria è importante ma vincere queste partite ti offre un qualcosa in più e mi aspetto la stessa energia anche contro la Casertana.”

Da ex Vespa, che cosa ti ha lasciato la tua avventura in gialloble’?

– Ti posso rispondere con una banalità ossia mi è rimasto il cuore gialloblu.

Esiste una partita che ti è rimasta nel cuore?

– Juve Stabia- Sambenedettese del 1994 giocata a Caserta è la gara che mi è rimasta nel cuore e spesso che possa essere di buon augurio per il derby di lunedi al Menti.

Un tuo giudizio sui Fans delle vespe?

– I Tifosi sono passionali, unici e fantastici.Ti fanno sentire invincibili.

Nel corso della tua carriera calcistica chi è stato il calciatore più forte che hai avuto nello spogliatoio?

– Ho avuto la fortuna di giocare con dei miti.Avevo 17 anni e mi sono affacciato in prima squadra e nella Juve Stabia giocavano gente del calibro di Gaetano Musella, Roberto Amodio e poi altri grandi calciatori come Vincenzo Onorato, Marco De Simone e Costanzo Celestini.

Questa è stata la mia prima esperienza con i campioni dove la stella luminosa era sicuramente Musella.Poi successivamente ho giocato con altri calciatori che possiamo definire dei campioni come Francesco Bifera, Gennaro Monaco e Gaetano Fontana.

Ma nel mio percorso con la Juve Stabia posso citare anche altri calciatori come Vincenzo Feola, Salvatore Buoncammino, Gianni Di Meglio e Jonathan Bachini e Salvatore Bertuccelli.Insomma gente con una qualità spaventosa ma quello che aveva più qualità era il grande “Nino”.

Castellammare ha avuto la fortuna nel corso della sua storia di avere tanti grandi campioni calcare il prato del Menti.

Un avversario che ti ha impressionato maggiormente?

– Mi toccava sempre marcare la “gatta da pelare” ossia l’elemento con più fantasia o qualità in mezzo al campo.Ricordo Criniti, Battaglia, Miccoli o Pasino ma anche Montella.

Insomma grandi calciatori e non era facile giocare contro di loro.

Come ultima domanda un allenatore che ha inciso sul tuo vissuto sportivo.

– Ogni allenatore ti lascia sempre qualcosa sia in campo che nella vita.Se devo fare un nome dico Mister Enzo Ferrari.

Un uomo del nord ma con un cuore del sud.Fu molto bravo a creare un gruppo e fu per noi un vero Papà.

E’ stato un piacere aver lavorato con lui.Si ringrazia Mariano De Francesco per il tempo concesso per questa intervista

 

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