Il calcio che piace sempre, si è giocata San Paolo 1970 – Real Poggiomarino

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Metti un pomeriggio assolato di metà maggio, appuntamento ore 16.30 al campetto, si gioca San Paolo 1970 – Real Poggiomarino. Ecco com’è andata.

C’è un calcio che non andrà mai in soffitta, non soffrirà mai di doping e che sarà sempre affascinante. E’ il calcio dei ragazzi. Oggi (20/05/2022, ndr), il San Paolo 1970 attende il Real Poggiomarino. Sono tutti ragazzi tra i 10 e gli 11 anni, ma nel loro cuore e nella loro testa sono già campioni. E lo sono.

Nell’attesa mi rendo conto che sono circondato da un pezzo di storia del calcio stabiese e non solo. Per chi è amante del calcio dei grandi, infatti, mi piace ricordare il parterre presente al chioschetto del campo. Sono tutti residenti della ASD San Paolo 1970 del presidente Salvatore D’Antuono e sono in ordine rigorosamente sparso Mr. Aniello Garofalo, portiere storico della Juve Stabia e con presenze in Serie B nella Cavese degli anni ’80, una carriera enorme sulle spalle (oggi, allenatore al San Paolo 1970), Romano Orsini, anch’egli ex portiere della Juve Stabia (oggi, allenatore al San Paolo 1970), Giovanni Malafronte, ex dirigente e collaboratore dell’epoca d’oro di Roberto Fiore (oggi, direttore del San Paolo 1970), il dr. Antonio Cinque, ex medico sociale storico della Juve Stabia degli anni 80 e 90. Non male per essere un piccolo campetto di periferia.

Ore 16.15 la squadra di casa è già presente, l’arbitro pure, qualche accompagnatore che si è sganciato dagli impegni e qualche nonno. C’è tutto meno la squadra di Poggiomarino. Capita. A questi livelli, capita. Il navigatore, il traffico, magari qualche bambino ha fatto tardi all’appuntamento a Poggiomarino. Il sol pensare che di venerdì pomeriggio alle 15 si sono radunati 10 ragazzi e qualche accompagnatore e son partiti alla volta delle Madone delle Grazie, frazione di Gragnano nella provincia sud di Napoli, è un qualcosa di magico. 15 minuti di ritardo, i calciatori arrivano già pronti, vestiti, subito in campo.

L’arbitro li accompagna sulla linea di centrocampo, fischio di saluto, applausi e via. Inizia una bagarre incredibile. Qualcuno fa la differenza e cerca di mettere ordine, ma non è semplice. Improvvisamente, nella calura caotica, fallo di mani di un difensore del San Paolo 1970 che prova a difendersi timidamente “Arbitro, ma era attaccata al corpo”. L’arbitro è severo, ha deciso, è calcio di rigore. Dai 6 passi, parte il rigorista del Real Poggiomarino, botta secca, ma il portierone del San Paolo 1970 neutralizza il pallone e lo ribatte. Risultato ancora sullo zero a zero. Si continua a giocare come se nulla fosse. Nel caos a un certo punto è Nicola del San Paolo 1970 a far partire una saetta, gol all’incrocio dei pali alla destra del portiere che non può nulla.  La partita si sblocca, è ormai indirizzata. Il Poggiomarino ha tanti piccoletti, rapidi, veloci, il San Paolo 1970 è squadra più lenta ma meglio piazzata fisicamente e in campo e poi può contare sul fattore campo, ossia ha più sostituti in panchine e fa un maggior turn over. Alla lunga il San Paolo 1970 fa valere le proprie skill tattiche e porta a casa un bel 4 a 0. Il Poggiomarino non ha demeritato, ma quando è arrivata a calciare sotto rete ha trovato un portierone saracinesca sulla propria strada. Finisce il secondo tempo di 22 minuti, triplice fischio. I ragazzi in campo si scambiano i saluti, con amicizia e simpatia. E ora tutti a fare la doccia, nello spogliatoio del San Paolo 1970 si festeggia come si fosse vinta una finale di Champions League.

Sul campo ha vinto la squadra di casa, in realtà oggi hanno vinto tutti. E’ questo il calcio che ci piace.

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