Il Napoli non sfonda a Bologna, il giorno dopo

 

Il Napoli di Garcia non vince a Bologna. Il punto post gara di Gianfranco Piccirillo:

Garcia, per le assenze contemporanee di Rrahmani e Jesus, deve fare di necessità virtù con l’esordio del brasiliano del Bragantino Natan in difesa, accanto ad Ostigard, Olivera e Di Lorenzo. In attacco punta su Raspadori al posto di Politano, confermando il resto della squadra contro il Bologna di Thiago Motta, accostato al Napoli dopo l’addio di Spalletti. La gara non è bella, ma il Napoli la gioca meglio, colpendo subito il palo con Osimhen e impegnando il portiere polacco Skorupski con le conclusioni di Kvaratskheila e Raspadori, al cospetto di un Bologna che nel primo tempo pensa solo a difendersi, non creando nessun pericolo. Nella ripresa entra subito Rui al posto dell’ammonito e ancora una volta poco convincente Aguilera, e la squadra di casa comincia ad affacciarsi dalle parti di Meret, conquistando una serie di calci d’angolo. Il Napoli così gioca in contropiede, ma riesce comunque ad essere insidioso, seppure meno convincente del primo tempo.

Kvaratskheila appare finalmente più pimpante e impegna Skorupski, mentre Osimhen e Raspadori non riescono a liberarsi per le conclusioni, anche per la scarsa vena ispirativa dei centrocampisti. Natan fa il suo compito, dimostrando di essere un difensore dalle buone potenzialità, anche se non paragonabile a Kim Minjae, che a mio avviso può essere invece accostato per caratteristiche atletiche e tempismo all’ultimo pallone d’oro italiano Fabio Cannavaro. Nell’ultimo quarto di gara ci sono cambi da una parte e dall’altra con Calafiori e Saelemakers per il Bologna e Politano al posto di Raspadori nel Napoli, per cercare di sbloccare una gara, che si conferma difficile, anche se meno di quanto ci si potesse aspettare. Le complicazioni però arrivano quando Osimhen sbaglia il calcio di rigore, contestato dal Bologna perché il fallo di mano del subentrato Calafiori poteva essere ritenuto involontario. Il contraccolpo psicologico è evidente e addirittura il Bologna riesce a impegnare severamente Meret con l’attaccante olandese Zirkzee, rendendo la gara aperta nel finale a qualsiasi risultato. Eppure per lunghi tratti c’è stata una sola squadra in campo, ma nel calcio si sa, per vincere le partite bisogna mettere la palla alle spalle del portiere avversario, e se il Napoli non ci è riuscito le colpe della squadra sono soprattutto quelle della scarsa lucidità nelle conclusioni, come hanno ben evidenziato i tentativi di Politano su punizione.

Garcia, facendo arrabbiare Osimhen e pure Lobotka, oltre a Kvaratskheila inserisce nel finale al loro posto Elmas, Simeone e Cajuste, ma c’è pure l’infortunio di Anguissa, che però resta in campo, dimostrato di stare ritrovando piano piano una buona condizione atletica, come è emerso da alcuni suoi interventi nei vari settori del campo. Il pareggio non serve per risalire la classifica, ma almeno può consentire a Garcia di continuare a lavorare in vista del doppio impegno di campionato della prossima settimana con Udinese e Lecce e del big match del girone di Champions contro il Real Madrid di Ancelotti allo stadio San Paolo Maradona, nel quale i tifosi sperano di ritrovare finalmente il Napoli dei tempi migliori.


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