Il Napoli perdona la Juventus no!

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Il Napoli esce da Torino con una presentazione molto generosa ma è la squadra di Allegri però a fare festa a fine gara. Il racconto di Gianfranco Piccirillo:

Juventus Napoli1a0 Mazzari sceglie Jesus in difesa come centrale e Natan spostato a sinistra, confermando per il resto tutti, contro una Juventus che punta su Vlaovic e Chiesa in fase avanzata. Nel primo tempo gioca meglio il Napoli, che impegna severamente Wojciech Szczesny in almeno tre circostanze, ma deve superarsi soprattutto in due occasioni su De Lorenzo, un tiro cross salvato sulla linea e una grande parata sul capitano dopo un errore della difesa juventina. Anche la Juventus ottiene un’azione importante con Vlaovic e McKennie e un paio di incursioni di Chiesa, ma la palla gol più evidente è quella che capita dopo un ottimo contropiede del Napoli con lo specialista Osimhen per il resto non convincente, che serve Kvaratskheila solo davanti al portiere polacco bravo a chiudere lo specchio. È comunque il nazionale georgiano a fallire davvero in modo clamoroso una ghiottissima occasione e a fine primo tempo si fa pure ingenuamente ammonire, perché innervosito dai continui falli di Cambiaso.

Insomma Kvaratskheila sta diventando più croce che delizia in questa stagione, ma anche nella scorsa sbagliò tre gol clamorosi in Champions nelle due gare dei quarti contro il Milan. La legge del calcio è implacabile e così dopo i gol falliti dal Napoli arriva all’inizio della ripresa il vantaggio della Juventus con Gatti che di testa supera i difensori centrali e i portiere Meret. Il colpevole del gol subito non è certamente Meret, perché Rrahmani è quello che lascia libero di colpire il chiacchierato difensore della nazionale italiana.

Il Napoli non demerita, ma non riesce più ad incidere e così alla maniera allegriana, brutta ma tremendamente efficace, la Juventus getta le basi per allontanare definitivamente dalla zona alta della classifica la squadra partenopea e riproporre la sfida all’Inter, in un’alternanza al comando, che è stato finora e probabilmente sarà ancora il leitmotiv di tutto il campionato. Mazzarri prova ad inserire Elmas al posto di Zielinski per trovare nuove soluzioni offensive, ma Allegri è troppo bravo ad anestetizzare le gare quando la sua squadra è in vantaggio e non c’è stato verso di recuperare almeno un pareggio, che sarebbe stato un utile brodino per la situazione di crisi di una squadra cominciata con gli errori di mercato e continuata con le due scelte sbagliate di Delaurentiis in panchina.

Se a queste si aggiunge l’utilizzo del var, che a volte sembra essere mirato proprio contro la squadra campione d’Italia, come nel caso del gol annullato ad Osimhen, ma che era già emerso a Bergamo nella strana decisione su Rrahmani e con l’Inter nelle circostanze dei probabili falli su Lobotka e ancora sul nigeriano, questo campionato si annuncia molto tormentato e difficile. Mazzarri cerca di inventarsi una svolta italiana, inserendo contemporaneamente Zanoli e Raspadori al posto di Natan e Politano, mentre Allegri è costretto ad inserire Milik per l’infortunato Vlaovic prima di chiudersi a riccio con Alex Sandro al posto di Kostic e cercare le ripartenze con Kean per un Chiesa, che comunque ha giocato una discreta partita. Il Napoli finisce in attacco, ma rimedia più cartellini gialli che occasioni per le proteste di Osimhen e addirittura di Ostigard dalla panchina. Mazzarri nei minuti finali prova la solita mossa della disperazione, inserendo Cajuste e Simeone al posto di Lobotka e del deludente Kvaratskheila, che quindi è costretto a subire ancora le sostituzioni, anche dopo l’esonero di Garcia. L’unico a provarci è Raspadori, che torna ad impegnare Szczesny, decisamente più protagonista nel primo tempo, mentre Allegri nel recupero per perdere tempo inserisce Iling e Rugani al posto di Cambiaso e McKennie. Nel calcio le gare si vincono pure con l’ostruzionismo, non è stata stasera la prima volta e non sarà l’ultima, confermando il dato peraltro evidentissimo soprattutto dai titoli vinti, della netta superiorità di Allegri su Mazzarri.

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