Italia-Svizzera 1-1, il Giorno dopo

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Italia-Svizzera 1-1, il Giorno dopo

Italia-Svizzera 1-1, la sfida dello Stadio Olimpico di Roma. Adesso gli azzurri rischiano in Irlanda del Nord

Galeazzi, scomparso poche ore fa, avrebbe fatto i complimenti alla nazionale svizzera per la bella gara disputata e comunque non avrebbe mai detto che il calcio elvetico è di livello dilettantistico, come i tanti che si sono espressi quando Sebastiano Esposito è andato a giocare in quel campionato. Fino a metà del primo tempo la Svizzera è stata padrona del campo e il gol dell’ex Udinese Wilmer è stato il naturale epilogo della sua supremazia, ma poi la nazionale di Mancini ha cominciato ad impensierire il bravo portiere Sommer già protagonista nell’altra gara finita a reti bianche, con Barella che si fa irretire nell’occasione più clamorosa, e Jorginho e Chiesa che pure lo impegna severamente. Anche Donnarumma deve compiere una parata impegnativa per bloccare il colpo di testa del difensore centrale Shar prima che il napoletano Di Lorenzo, che comunque ha sofferto le iniziative di Vargas, riesca ad inserirsi di testa sul piazzato di Insigne per il gol del pareggio.

L’arbitro inglese ha dovuto attendere l’esito del var, che ha impiegato due minuti per verificare eventuali irregolarità e convalidare il gol anche se l’unico intervento irregolare è stato quello di Sommer sullo stesso Di Lorenzo. Nella ripresa Mancini deve prendere atto che il problema del centravanti non lo può risolvere nemmeno Belotti e decide di passare alla soluzione del falso nueve, facendo entrare Berardi e Tonali per il deludente Locatelli e il torinista, spostando Chiesa al centro dell’attacco. Entrambe le formazioni avevano diverse assenze importanti e nella nazionale italiana lo stesso Barella dopo il mezzo infortunio del derby non era al meglio, ed è uscito a beneficio di Cristante, che come Acerbi ha giocato nel suo stadio. Chiesa da posizione centrale ha tirato alto e Sommer ha dovuto compiere un’altra parata importante su Insigne, prima che il poco brillante numero dieci stasera lasciasse spazio a Raspadori ed Emerson Palmieri al milanista Calabria, in un finale convulso, che comunque anche se con poco merito avrebbe potuto dare la qualificazione ai Mondiali con un turno di anticipo. Su buona giocata di Tonali Berardi viene spinto in area, ma l’arbitro non si accorge del fallo se non quando è chiamato dal var davanti al monitor e assegna il rigore che avrebbe potuto dare la vittoria a fine partita. Purtroppo Jorginho decide di andare a tirare ancora lui il rigore, dopo aver sbagliato gli ultimi due con la nazionale, e con il terzo errore consecutivo non solo spreca l’occasione dei tre punti qualificazione per l’Italia, ma anche le residue speranze di poter vincere il pallone d’oro. Il calcio è strano perché se l’Italia non meritava di vincere, anche la sconfitta non sarebbe stata giusta, eppure dopo l’angoscia del rigore fallito c’è stata pure quella dell’errore difensivo finale che permette alla Svizzera di avere l’ultima clamorosa occasione, fortunatamente fallita. E così il pareggio può essere considerato il risultato più giusto, che però lascia aperte ancora tutte le possibilità per le ultime gare del girone, avendo l’Italia solo un piccolo vantaggio di due reti nella differenza gol generale nei confronti della Svizzera, che però sembra avere l’impegno più facile in casa contro la Bulgaria.

La nazionale infatti dovrà andare a Belfast contro un’Irlanda del nord che in casa, subisce pochi gol e che rievoca pure i fantasmi della eliminazione dai mondiali del 1958. Insomma non è stato un venerdì felice, soprattutto per la scomparsa di Bisteccone Galeazzi, un grande sportivo e giornalista, ma anche per il ritiro dal calcio, nel giorno della gara decisiva per i mondiali, proprio dell’allenatore italiano, autore della disfatta nello spareggio contro la Svezia, uno spettro e una disavVentura, che può ancora rimaterializzarsi, se le cose lunedì sera contro l’Irlanda del Nord dovessero mettersi male. Ma ovviamente l’Italia ha le qualità per vincere a Belfast con un buon numero di reti, però deve riuscire a ritrovare un centrocampo e un settore offensivo più dinamici ed esplosivi di quelli oggettivamente sottotono, visti stasera all’Olimpico.

Articolo di G.Piccirillo

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