<strong>Jürgen Klinsmann il ” Kataklinsmann” di Coppa, Il Tedesco ha avuto poca fortuna con i campionati, ma ha vinto tantissime coppe senza dimenticare la doppietta Mondiale ed Europeo con la Germania. Un asso devastante che ha saputo divertire la folla:
Jürgen Klinsmann e’ stato un signore attaccante a cavallo degli anni 80-90, un calciatore che ha saputo divertire i tifosi. Forte fisicamente, veloce, una grande acrobazia dentro l’area, senza dimenticare il colpo di testa ed i suoi gol in “spaccata”. E’ esploso nello Stoccarda dove segno’ ma non basto’ nella finale di Coppa Uefa contro il Napoli di Maradona. La Coppa Uefa fu solo rimandata. L’Inter lo porta in Italia, dove non vincera’ lo scudetto ma alzera’ quel trofeo nel 1991 da protagonista.
Lui ha rappresentato L’Inter dei tedeschi, risposta al Milan degli Olandesi oppure al Napoli dei Sud-Americani. Con Lothar Matthäus e Andreas Brehme ha scritto pagine belle della storia dell’Inter ma anche della sua nazionale, andandosi a vendicare ad Italia 90 della vittoria di Maradona contro il suo Stoccarda. Con i nerazzurri, ha vinto anche una Super Coppa Italiana ed ha realizzato molti gol.
L’ultima stagione dell’Inter fu piu’ nera che azzurra, siamo nel 1992 e il bomber non fa fare quel salto di qualita’ alla squadra. Pellegrini rifonda la Beneamata ed il Bomeber vivra’ due esperienze importanti con il Monaco e con il Tottenham. Nel 1995 torna in Germania con il Bayern Monaco dove finalmente vincera’ il titolo nazionale, lo scudetto tanto atteso nel corso della sua carriera. Sempre in Baviera vincera’anche la seconda Coppa Uefa della sua storia calcistica.
L’Italia gli era evidentemente rimasta nel cuore, Italia per lui fatale nel 2006 quando divenne CT Della Germania, si perche’ JK e’ diventato poi allenatore dove ha vinto anche la Gold Cup con la nazionale degli Stati Uniti. Per fare un passo indietro e restare in tema, nel 1996 sposa la Sampdoria. L’esperienza in blucerchiato fu di breve durata, poiché già a dicembre decise di rientrare agli Spurs. I suoi gol salvarono il club dalla retrocessione, in particolare una quaterna messa a segno contro il Wimbledon, incontro vinto per 6-2 dai londinesi. L’ultima partita della sua carriera fu nel 1998 contro il Southampton. In mezzo a questo contesto nel 1996 anche una vittoria dell’Europeo con la sua nazionale che fanno di lui, un uomo di coppa.