Juve Stabia, editoriale di StabiAmore

Colucci dopo la strana goleada subìta a Cerignola pensa di affidarsi ai due sudamericani in rosa per vincere il derby con la Gelbison nella prima di ritorno e ultima dell’anno, a poche ore dalla Vigilia di Natale. Così il tecnico di Cerignola schiera il brasiliano Dell’Orfanello al posto dello squalificato Mignanelli, Gerbo a sorpresa a centrocampo al posto del capitano Scaccabarozzi e il venezuelano Santos punta centrale per un Zigoni, che pure aveva convinto nelle ultime due gare. La partita nel primo tempo è talmente brutta che il portiere D’Agostino non deve effettuare nessun intervento, mentre se non altro Barosi compie una buona parata sul vivace Faella, che ci prova pure una seconda volta con un tiro dalla distanza. L’unica occasione degna nota per lo Stabia è un tentativo di Pandolfi, murato in area su traversone di Dell’Orfanello, per cui per almeno un’ora questo derby napoletano salernitano è sembrato francamente la classica partita della notte di Natale. Anche all’inizio della ripresa, con l’ingresso quasi immediato di Scaccabarozzi per l’infortunato Ricci, l’unica cosa che merita rilievo la fanno i tifosi della curva, con un bellissimo striscione in ricordo del valente giovane stabiese Jacopo Petruccione, scomparso proprio il giorno della vigilia di Natale di qualche anno fa. La prima parata di D’Agostino è talmente facile che l’avrebbe fatta anche un bambino su un colpo di testa lentissimo di Silipo in area. La squadra di De Sanzo si lascia preferire per la volontà di fare giocate offensive almeno fino all’entrata contemporanea di un nuovo tridente stabiese d’attacco, formato da Guarracino, Zigoni e D’Agostino al posto di quello che non ha dato segnali positivi della formazione iniziale e vale a dire Pandolfi, Santos e Silipo. La Gelbison si può permettere di fare tardi i cambi proprio perché gioca un pochino meglio della svogliata squadra di Castellammare, ma il gol di Zigoni su buona giocata di Dell’Orfanello, che favorisce l’inserimento dell’ex centravanti di Treviso e Venezia beniamino del direttore stabiese Salvatore Di Somma, cambia completamente le carte in tavola, come un sette bello sparigliato allo scopone scientifico. Sulle ali di un entusiasmo, che pochi spettatori al Menti si aspettavano di ritrovare, lo Stabia finalmente comincia ad essere più vivace in fase offensiva e a non limitarsi allo sterile possesso palla precedente, imbastito prevalentemente a centrocampo da Berardocco e Gerbo. Solo ad un quarto dalla fine De Sanzo inserisce l’attaccante di colore Kyeremateng al posto dell’esterno Onda e la squadra salernitana prova ad attaccare per ritrovare il pareggio, che De Sena manca di testa a pochi passi da Barosi. Guarracino è bravo anche nella fase difensiva e riesce ad arginare un paio di inserimenti della Gelbison, che non ha a disposizione molte alternative in panchina, composta da pochi calciatori di movimento, i quali però sono chiamati ad entrare in campo troppo tardi dal tecnico, addirittura ad un paio di minuti dalla fine. Sane e Citarella provano a dare verve all’attacco di una squadra, che come peraltro lo Stabia non brilla certo in fase offensiva. Negli ultimi quattro minuti del 2022 delle due squadre, assegnati come recupero dall’arbitro triestino che mostra le origini slave dal classico cognome in ic, c’è un’azione pericolosa dei salernitani sventata da un altro recupero importante di Guarracino, ma la vittoria non sfugge allo Stabia grazie a questi cambi opportuni di Colucci in attacco. In attesa del ritorno in campo dopo la sosta dei campionati di serie C per le festività natalizie, peraltro nel derby del Liguori contro la Turris, voglio rivolgere a tutti voi lettori, che avete la pazienza di interessarvi ai miei commenti sulle gare dello Stabia, i migliori auguri di un Santo Natale e un sereno anno nuovo, con la speranza che, dopo i tragici eventi degli ultimi due, possa esserci un 2023 di rinascita e progresso per tutti.

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