Juve Stabia, la sconfitta contro la capolista il racconto di Stabiamore


Juve Stabia, il poker del Catanzaro come racconta Gianfranco Piccirillo nel post gara

#StabiaCatanzaro1a4 Pochesci, contro la capolista Catanzaro, sceglie per lo Stabia una formazione offensiva con tre attaccanti come Silipo, D’Agostino e Pandolfi in campo, ma Altobelli ancora centrale difensivo, nonostante il recupero dalla squalifica di Cinaglia perché non viene schierato un vero sostituto di Mignanelli, optando per Maggioni e Ricci come esterni di centrocampo. Il Catanzaro di Vivarini si trova comodamente in testa da tempo nel campionato e dimostra la sua forza, passando subito in vantaggio, approfittando però di un errore di Altobelli che scivola, perdendo palla e di un’incertezza di Maggioni, consentendo quindi praticamente un’autostrada libera ad un forte centravanti come Iemmello, che entra facilmente in area e deposita alle spalle di Barosi. Il 3-4-1-2 iniziale con Altobelli centrale difensivo e Maggioni laterale di destra a centrocampo e Ricci sull’altro versante a sinistra con Berardocco e Scaccabarozzi a centrocampo e Silipo a sostegno delle punte Pandolfi e D’Agostino, non spaventa minimamente il Catanzaro che addirittura raddoppia prima dei dieci minuti di gioco. Vandeputte approfitta di un grande varco creato da un errore soprattutto di Ricci, crossa per l’esterno Biasci, che non raggiunge la palla ma insacca ancora Iemmello, lasciato colpevolmente libero di colpire a pochi metri da Barosi. Lo Stabia subito dopo avrebbe potuto riaprire la gara con Pandolfi, che dopo aver saltato anche il portiere Fulignati, sbaglia clamorosamente la conclusione a porta quasi sguarnita e si fa ribattere il tiro da un difensore.

Al ventesimo dopo un tiro pericoloso di D’Agostino che sfiora il palo, arriva addirittura il terzo gol del Catanzaro sugli sviluppi di un altro errore, questa volta di un calciatore d’attacco come Silipo, in uscita, con Sounas che serve Biasci, il quale abilmente entra in area e batte l’incolpevole Barosi. Dopo gli errori dello Stabia vi sono anche quelli dell’arbitro, il signor Centi di Terni, che non concede un rigore allo Stabia per una trattenuta netta su Pandolfi dopo aver superato un avversario, mentre appare meno evidente l’episodio precedente su D’Agostino, che comunque pure ha reclamato la massima punizione.

Insomma la capolista riesce ad archiviare la pratica contro un pessimo Stabia già nel primo tempo, gestendo la gara nella ripresa senza affondare i colpi per arrivare ad un altro punteggio tennistico, dopo quello ottenuto domenica scorsa col Monopoli di Pancaro. Comunque Vandeputte da destra sforna un perfetto assist ancora per Iemmello, che fallisce un’occasione clamorosa per portarsi il pallone a casa, mandando la palla oltre la traversa, da pochi passi a porta vuota. Pochesci che nell’intervallo ha sostituito Ricci con Gerbo fa entrare poi anche Maselli e Volpe per Berardocco e D’Agostino, mentre Vivarini inserisce Curcio per l’applauditissimo Iemmello dai tanti tifosi del Catanzaro presenti al Menti, ma anche da diversi stabiesi, perché il cannoniere dei calabresi ha dimostrato come deve giocare un attaccante centrale, rischiando di fare 4 o 5 gol e realizzando comunque una doppietta. In ogni caso il Catanzaro realizza lo stesso il quarto gol con Brignola al termine di una bella azione, che fornisce l’assist per il decimo gol dell’ottimo Vandeputte in campionato.

Dopo l’ingresso molto tardivo di Bentivegna per il deludente Silipo, arriva un poco a sorpreso il gol della bandiera per lo Stabia con il capitano Scaccabarozzi, che dopo aver provato un paio di conclusioni dalla distanza, realizza su una punizione battuta peraltro da posizione piuttosto angolata dalla sinistra, ma forse con la palla che finisce alle spalle del portiere capolista anche con l’aiuto del vento. In un recupero forse più interessante di tutta la ripresa arriva pure una clamorosa traversa di Bentivegna sugli sviluppi di una serie di angoli e una splendida parata di Barosi, che nega il quinto gol al Catanzaro.

Evidentemente la squadra ha bisogno di ritrovare una serenità e un equilibrio, che ormai non appartengono più alla squadra ad eccezione della gara con il Taranto, nell’unico punto raccolto nella gestione del nuovo allenatore Pochesci.

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