Juve Stabia il pensiero post gara di Gianfranco Piccirillo dell’Associazione Stabiamore. Vespe che si regalano l’ennesimo pomeriggio importante. Unico neo il rosso a Sgarbi che ha rovinato i piani della squadra di Pagliuca con una ingenuità.
Pagliuca decide di giocare una gara più accorta anche per il problema muscolare, che lo ha privato all’ultimo momento di Floriani Mussolini, schierando Baldi assieme a Bellich e Varnier in difesa e Andreoni a centrocampo assieme a Pierobon, Fortini e Mosti che ha voluto come sostituto di Buglio. Il tecnico di Cecina ha dato spazio a Piscopo come trequartista a sostegno di Sgarbi e Candellone, tenendo ancora Adorante in panchina per motivi precauzionali. Il Brescia di Maran, che gioca nello stadio intitolato a Mario Rigamonti, un calciatore del grande Torino come Romeo Menti, sceglie in attacco due ex stabiesi come Borrelli e Moncini, peraltro proprio nella giornata che ricorda la tragedia di Superga del 1949. Il primo tempo per oltre mezzora è stato piuttosto soporifero, con l’unica parata importante di Thiam sul colpo di testa di Adorni sugli sviluppi di una punizione.
Poi nel finale dopo un brivido che Thiam regala ai tifosi del Brescia, svegliandoli dal torpore quando a pochi passi dalla porta sta per farsi recuperare da Borrelli, il var e Lorenzo Sgarbi decidono di cambiare il volto della partita. Su cross di Fortini Piscopo dopo un rimpallo mette dentro la palla del vantaggio stabiese per la gioia dei diversi tifosi della squadra di Castellammare presenti al Rigamonti, ma il var dopo tre minuti di visione davanti ai monitor decide di annullare il gol per un tocco di braccio, sul quale non viene invitato nemmeno l’arbitro di campo a valutare la volontarietà. I guai per lo Stabia non finiscono con il gol annullato dal meccanismo tecnologico, perché dopo pochi minuti in modo clamorosamente ingenuo Lorenzo Sgarbi si fa espellere per una ingenuità su Dickmann, che invece è ammonito per il fallo precedente, e così lo Stabia è costretto a giocare in dieci uomini. Nella ripresa lo Stabia riesce comunque a mantenere il dominio del campo e a impegnare persino il portiere Lezzerini con un bel tiro di Mosti, che con un altro paio di conclusioni da fuori e il movimento di centrocampo risulta essere il migliore in campo. Il Brescia prova a rendersi pericoloso con un colpo di testa di Borrelli, che sfiora la traversa, ma anche l’ingresso di Bianchi al posto di Moncini non cambia la sostanza di una gara, che è gestita bene dalla squadra di Pagliuca anche in inferiorità numerica. Prima dei cambi di Pagliuca c’è qualche azione di Besaggio e una mischia in area stabiese, che non porta a nulla. A metà ripresa Pagliuca decide di inserire Meli al posto di un esausto Mosti, che ha fatto un’altra grande partita dopo quella del turno infrasettimanale contro il Catanzaro. Dopo un’altra uscita di Thiam un pochino avventata Maran decide di inserire contemporaneamente Bjarnason, D’Andrea e Corrado, per tentare di mettere in difficoltà la difesa dello Stabia, che resta attenta nonostante le assenze di Peda e Mussolini e l’inferiorità numerica. Anche Pagliuca effettua un triplo cambio con Ruggero, Rocchetti e Adorante al posto di Bellich, Fortini e Candellone. Pierobon accusa qualche problema alla maschera di protezione e lo Stabia per un paio di minuti gioca addirittura in nove uomini, senza soffrire gli attacchi del Brescia, che cerca di segnare per uscire dalla zona retrocessione.
Anche Baldi si ferma e allora Pagliuca fa l’ultimo cambio con Quaranta, che entra al suo posto dopo che Piscopo è stato costretto a fare un fallo da ammonizione per evitare una pericolosa ripartenza dei locali. Prima del recupero Maran si gioca anche la carta dell’ultimo attaccante Juric al posto di Besaggio e cerca disperatamente il forcing, mettendo alla prova la difesa stabiese, ma Borrelli non riesce ad inquadrare la porta. Nelle ultime azioni disperate è bravo Thiam a parare prima su D’Andrea e poi a bloccare il tiro della disperazione dell’islandese Bjarnason, ma il pari è un risultato ampiamente meritato dalla compagine stabiese, che anzi ha il rammarico delle situazioni sfavorevoli del primo tempo, nel quale ha perso prima un gol per una decisione discutibile del var e poi un uomo per l’episodio di Sgarbi, che ha dimostrato di non avere ancora la maturità necessaria nelle categorie importanti. La squadra di Pagliuca consolida la sua posizione nella griglia degli spareggi promozione che a questo punto con la sconfitta dello Spezia si giocheranno sicuramente, anche in considerazione degli ultimi due appuntamenti interni, venerdì sera contro la Reggiana e il martedì successivo sempre di sera contro la Sampdoria, nel recupero della giornata non disputata per la scomparsa di Papa Francesco.