Milan, oggi la riunione dell’UEFA per il Voluntary Agreement

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L’UEFA si riunisce per discutere il rientro del bilancio rossonero

Dopo averne sentite tante su questo argomento, con penalizzazioni varie e rifiuti mai realmente accaduti, il massimo organo del calcio internazionale si riunisce oggi per discutere del programma presentato da Marco Fassone lo scorso 9 novembre, per il rientro del bilancio rossonero.

L’obbiettivo finanziario principale del Milan è quello di ripagare il debito fatto con il fondo Elliot entro l’ottobre del 2018, mentre affida ai suoi risultati sportivi e non solo, il progetto presentato all’UEFA per il Voluntary Agreement. Infatti l’Ad rossonero punta in primis sulla qualificazione del Milan alla prossima Champions League e poi, in secondo piano, alle risorse provenienti dal progetto lanciato in Cina sotto il nome di “Milan China”. Queste due, dunque, sono le principali fonti monetarie con cui Fassone sta provando a convincere la commissione di Nyon.
Con la richiesta del “VA”, il Milan si avvarrà della possibilità di far rientrare il proprio bilancio nel giro di 4 anni e inoltre, con la nuova riforma del FPF, entrata in vigore nel 2015, una società che nei precedenti 12 mesi è stata soggetta ad un cambio di proprietà, può derogare alla regola che impone un rosso di massimo 30 mln in tre stagioni.

I punti principali per aver accesso ad un Voluntary Agreement sono i seguenti:

1- Presentare un piano a lungo termine, costruito da un piano finanziario “basato su ipotesi ragionevoli e prudenti” che preveda il raggiungimento del pareggio del bilancio in quattro esercizi.

2- Dimostrare di avere le risorse finanziarie fino al termine del periodo coperto dall’accordo volontario.

3- Presentare un impegno irrevocabile, tramite un accordo giuridicamente vincolante, dove l’azionista è chiamato a coprire le relative perdite sugli esercizi precedenti a quello in cui sarà raggiunto il pareggio di bilancio. L’UEFA, inoltre, non contenta, potrebbe chiedere all’azionista o a chi lo finanzia, di presentare precise garanzie finanziarie.

Questo cosa vuol dire? Vuol dire che prima di tutto si deve presentare un piano a lungo termine, ovvero di 4 anni, dove si spiega come e da dove si otterrà il danaro che poi andrà a coprire il buco nel bilancio finanziario. E Fassone, a tal proposito, ha già spiegato più e più volte come intende raggiungere questo obbiettivo. Nel secondo punto, invece, si deve dimostrare ovviamente di avere la possibilità di poter sanare tale bilancio, mentre nel terzo si chiedono le dovute garanzie dall’azionista in questione. Sta all’UEFA, a questo punto, decidere se accettare o meno la proposta dell’Ad rossonero, ma prima di settimana prossima, come annunciato dall’organo stesso dopo le dovute smentite ai giornali quotidiani, una risposta non arriverà. Quindi, cari tifosi rossoneri, diffidate da chi infanga e specula su questa decisione che ancora deve avvenire, aspettate e soprattutto non annunciate un “funerale”, come detto da Fassone, perché anche in caso di rifiuto, il Milan si avvarrà del “Piano B”, ovvero il “Settlement Agreement”, niente di meno che lo stesso accordo che hanno firmato Inter e Roma, al momento del loro rispettivo cambio di proprietà. Infine, non credete alle favole dell’esclusione dalle coppe, nel remoto caso in cui il Milan si dovesse qualificare, perché le uniche sanzioni che i rossoneri potrebbero ricevere sono la limitazione della rosa nelle liste europee e un tetto massimo nella prossima finestra di mercato, proprio come successo all’Inter di Suning.

Fonte immagine principale: calciomercato.com

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