Napoli è tuo! Editoriale post Udine


Editoriale di Gianfranco Piccirillo sullo scudetto azzurro

#UdineseNapol1a1i Nella giornata che ricorda la tragedia del grande Torino il Napoli di Spalletti non spreca la seconda occasione per ottenere il raggiungimento dell’agognato terzo scudetto, ma il primo tempo conferma il periodo di appannamento degli azzurri. Non solo la squadra non riesce quasi mai a rendersi pericolosa, ma subisce pure le controffensive dell’Udinese di Sottili, che trova il vantaggio nella prima azione importante con Lavric, il quale fa partire un grande tiro in piena area di rigore, che fulmina Meret similmente al pareggio di Dia nella partita con la Salernitana. Spalletti ha provato una soluzione, che avrebbe potuto già sperimentare nel ritorno dei quarti in Champions con il Milan, schierando assieme Elmas e Ndombele per gli spenti Zielinsky e El Chucky Lozano. Solamente Osimhen ha provato ad impensierire Silvestri con due colpi di testa, che anticipano il tema di inizio ripresa, che finalmente consegna il pareggio al capocannoniere nigeriano, ma di piede con una ribattuta in piena area di rigore dopo la parata di Silvestri sul tiro di Kvaratskhelia. Più che raccontare la cronaca di una gara abbastanza scialba, mi piace paragonarmi stasera a Tommaso Starace che ha vinto come me tre scudetti, con la sola differenza del ruolo. Starace era magazziniere ai tempi di Maradona e Ferlaino e lo è ancora ai tempi di Osimhen e Delaurentiis, mentre io i primi due li ho raccontati negli studi della gloriosa emittente stabiese radio boomerang International, e il terzo su questo splendido giornale online Magazine Pragma, con il quale sto collaborando da diversi anni. Spalletti ha provato più di Sottili a vincere la partita, inserendo pure Zielinsky al posto di Ndombele e proprio il trequartista polacco impegna severamente Silvestri, che evita la sconfitta alla sua squadra in uno stadio friulano pieno di tifosi del Napoli, entusiasti di festeggiare la squadra da vicino, mentre il presidente intrattiene i napoletani nel post partita allo stadio San Paolo Maradona, dove ha fatto installare otto maxi schermi, facendo pagare in biglietto per pagare le spese e dare il resto dell’incasso in beneficenza. Non voglio trascurare i meriti di Delaurentiis in questo Scudetto, ma soprattutto voglio rimarcare le sue spiccate doti imprenditoriali e di personalità capace di creare spettacolo in tutte le attività, in cui si è cimentato.

Avremo modo di raccontare nelle cinque restanti giornate di campionato i meriti di Spalletti e di tutti i calciatori della rosa, compresi di quelli che come Lozano hanno fatto meno bene degli altri El Chucky entra nel finale di questa storica gara per marcate il cartellino al posto del talento giorgiano Kvaratskhelia. È stato non in questa ultima gara, ma in tutta la stagione un grande Napoli, che rende omaggio alla squadra italiana più gloriosa della storia calcistica, il Torino nell’anniversario della tragedia di Superga. Il pensiero va anche a tutti quei fortissimi calciatori granata e in particolare per motivi di campanile stabiese a Romeo Menti, oltre che al più forte calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona in questa fantastica serata di inizio maggio, che ringrazio il Signore di avermi concesso il piacere di vivere dopo i festeggiamenti in gioventù dei primi due scudetti.

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