Napoli-Inter 1-1, finisce con un pareggio la sfida scudetto

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Napoli-Inter 1-1, il giorno dopo la sfida del Maradona

Napoli-Inter 1-1, finisce con un pareggio la sfida scudetto. Un risultato che piace moltissimo a Stefano Pioli

La grande sfida scudetto delude un tantino le attese, ma regala comunque emozioni e un risultato tutto sommato giusto tra due squadre molto forti, che hanno dimostrato compattezza e nervi saldi. Spalletti ha deciso di inserire subito il campione della coppa d’Africa Koulibaly, mentre di aspettare la ripresa per il reinserimento di Anguissa, terzo classificato con il Camerun alla medesima competizione, fidandosi evidentemente più di Lobotka che di Jesus. il Var richiama nei primi minuti l’arbitro Doveri a visionare un netto fallo di De Vrjj su Osimhen in area e così il Napoli può passare subito in vantaggio con il rigore del capitano Insigne, che supera Maradona nella speciale classifica storica dei marcatori partenopei. La squadra di Spalletti legittima il vantaggio anche con un palo di Zielinski, il numero 17 colpito in questo campionato. Sono molto interessanti i confronti a centrocampo tra calciatori del calibro di Fabian Ruiz Calhanoglu, ma anche Zielinski e Brozovic in una gara più tattica che spettacolare

L’Inter dello squalificato Inzaghi torna a subire gol nei primi 10 minuti dopo ben 61 partite di campionato, forse anche per l’assenza di Bastoni, che assicura ancora più solidità al reparto difensivo. Sulla corsia sinistra il Napoli va un poco in difficoltà e forse la presenza in campo di Jesus al posto di Rui poteva essere utile, come pure si era ipotizzato alla vigilia, ma
l’infortunio di Politano cambia i piani di Spalletti, costretto subito ad inserire Elmas, mentre De Vrij va spesso in grossa difficoltà con Osimhen, che sfiora il raddoppio, fermato da un grande Handanovic, protagonista poi anche nella ripresa, oltre il primo tempo, che si poteva chiudere con il doppio vantaggio del Napoli. La gara cambia completamente nella ripresa anche per l’immediato pareggio dell’Inter, che riesce a trovare il gol con Dzeko in un episodio particolarmente fortunato, ma che poi viene a sua volta legittimato da una buona parte della ripresa dominata dai neroazzurri, che hanno costretto sulla difensiva i partenopei, dando l’impressione di poter segnare nelle azioni d’attacco. È venuta fuori la personalità dei calciatori campioni d’Italia, che hanno dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a quelli del Napoli. Osimhen in contropiede è comunque protagonista di un altro paio di spunti, vanificati ancora da Handanovic, bravissimo a chiudere soprattutto su Elmas, ma i cambi e l’atteggiamento tattico di entrambe le squadre nella seconda parte della ripresa, evidenziano come i tecnici abbiano calcolato di limitare i danni a soli due punti persi, favorendo però in questo modo le altre contendenti Milan e Juventus, che possono essere alla fine le uniche vere soddisfatte di questo risultato. Sia Spalletti che Inzaghi non a caso non hanno mai vinto il titolo perché entrambi sono bravi, ma mancano di quella capacità necessaria a saper vincere questo tipo di partite, cercando fino in fondo l’episodio decisivo e non solo la gestione della gara e a questo proposito è emblematico il calcio piazzato finale del Napoli, che non prova a fare danno in attacco, ma solo a consacrare un pareggio interno con l’Inter, che rischia di essere inutile come quello dello scorso campionato.

Di Gianfranco Piccirillo

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