Napoli la notte amata di Coppa Italia

 

Napoli gli azzurri di Luciano Spalletti cadono clamorosamente ai rigori contro la Cremonese al Maradona. Il pensiero post gara di Gianfranco Piccirillo:

Nella prima gara di una coppa Italia, il cui formato andrebbe a mio giudizio completamente rivisto, Spalletti decide di fare giocare tutte le seconde scelte, tranne quella del portiere, ruolo che tra le riserve potrebbe presto subire dei cambiamenti, mentre la Cremonese ultima in classifica si affida ai piccoli cambiamenti decisi dal nuovo tecnico, l’esperto Ballardini. Nella prima metà della prima frazione la squadra lombarda si lascia preferire per il gioco e le occasioni, ma poi alla distanza esce fuori la qualità soprattutto di Zerbin, Simeone, Elmas e Raspadori. Si registra anche l’esordio in maglia azzurra, bianca e con particolari macchie rosse nell’occasione per le solite iniziative sociali e di marketing della società, dell’esterno basso Bereszynski, che non entusiasma perché soffre molto le incursioni offensive di Okereke. Proprio da una di queste nasce il gol del vantaggio di Pickel, con la complicità anche degli altri difensori, che rischiano di subire pure il raddoppio in un paio di circostanze, soprattutto con il bravo esterno Quagliata, che riesce ad onorare la prima parte del suo cognome. La terna femminile di questa gara decide di non intervenire su alcuni falli, sia in area che in altre parti del campo e si affida alla valutazione, peraltro corretta, del var nell’episodio del pareggio di Jesus, che ribadisce in rete di testa dopo la traversa di Simeone, colpita sugli sviluppi di una conclusione di Ndombele, respinta bene dal portiere della nazionale under 21 Carnesecchi. Solo a questo punto la Cremonese va in difficoltà e subisce pure il gol di Simeone di testa su assist preciso di Zerbin, il quale si lamenta giustamente per un fallo subito in precedenza in area e non ritenuto da rigore dalla signora arbitro Ferrieri Caputi, che è apparsa in difficoltà in alcune circostanze e soprattutto alla fine del primo tempo quando Okereke ha protestato vivacemente per la mancata concessione di un angolo. Nella ripresa il Napoli manca clamorosamente il terzo gol per gli errori nell’azione di ripartenza tra Ndombele e Raspadori, ma la Cremonese non disdegna di cercare il pareggio con le incursioni degli esterni bassi e il solito Okereke, che però non è assistito bene da Ciofani, ex attaccante della terza squadra romana in serie C contro lo Stabia. Nel Napoli Spalletti ha provato Gaetano regista basso come sostituto di Lobotka, ma il giovane peraltro ex Cremonese non ha convinto molto nel ruolo perché tendeva ad occupare gli spazi come un trequartista. Così Spalletti decide di sostituirlo assieme all’ammonito Zerbin e ad un poco brillante Raspadori con Lobotka, che entra assieme a Politano ed Anguissa per tentare di mettere in sicurezza il risultato, che per merito della determinazione della Cremonese, rimane invece in bilico fino alla fine, con i cambi di Ballardini, che incidono al contrario anche sul piano offensivo perché arriva il pareggio di Felix nel finale, che costringe addirittura la squadra di Spalletti ai supplementari, nonostante gli ingressi precedenti di Kim Minjae per lo stanco Ostigard e di Zielinsky al posto di Elmas e ben sette minuti di recupero. Il Napoli delle alternative insomma non ha convinto e Spalletti deve valutare l’ingresso di Osimhen per superare il turno di coppa che appariva scontato, mentre l’ex calciatore del Benfica Maybe si conferma migliore in campo anche nei supplementari, nei quali anche il napoletano Bonaiuto della Cremonese fornisce un apporto importante e nonostante l’inferiorità numerica determinata dalla doppia ammonizione di Sernicola nel finale del primo dei due extra time. Spalletti alla fine del primo tempo supplementare inserisce Osimhen per Ndombele e subito il nigeriano di testa costringe Carnesecchi ad una grande respinta sulla quale Simeone non riesce a ribadire in rete, colpendo solo i legni della porta.

Ballardini dimostra tutta la sua esperienza anche nell’ultimo cambio con l’ingresso del difensore Aiwu per il centrocampista Pickel, autore del primo gol e riesce a creare i presupposti per arrivare ai calci di rigore, massimo obiettivo possibile nelle condizioni di inferiorità tecnica e di uomini, grazie alle parate di Carnesecchi e a alla pioggia copiosa, che condiziona gli ultimi minuti e contribuisce a complicare l’impatto di Osimhen con il pallone di testa, a pochi metri dalla porta. Ai rigori pure c’è la complicazione della pioggia, ma Politano e Vasquez segnano, come pure Simeone e Bonaiuto, Zielinsky e Tsadjout, mentre sbaglia Lobotka e Valeri mette in condizione la Cremonese di compiere l’impresa di passare il turno, nonostante il gol di Osimhen perché Felix realizza il quinto rigore. La Cremonese dopo le delusioni del campionato ha meritato questo premio di una qualificazione in coppa contro la capolista, per l’impegno mostrato e la voglia di restare in partita anche quando era in svantaggio e persino in inferiorità numerica, mentre il Napoli ha peccato un pochino di presunzione, ma l’uscita dalla coppa Italia potrebbe essere anche considerato un fatto non negativo nella corsa agli obiettivi più importanti della stagione.


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