Napoli-Lazio 4-0, il pensiero post gara

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Napoli-Lazio 4-0, il pensiero post gara

Napoli-Lazio 4-0, una vittoria importante per gli Azzurri di Spalletti contro l’ex Sarri. Nel giorno del ricordo commosso verso Diego Armando Maradona

Napoili-Lazio 4-0, la Cronaca della partita

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Il tributo appassionato e spettacolare del prepartita al più grande calciatore della storia, ha dato linfa non solo al pubblico, finalmente tornato numeroso e caloroso anche nelle curve, ma ad uno dei più forti calciatori europei in circolazione, nonostante l’età avanzata e le tante panchine accumulate finora. Evidentemente era scritto che solo un folletto potesse rendere omaggio al genio del calcio, legato a Napoli in una simbiosi, che va ben oltre la sua scomparsa terrena, e nei primi minuti il belga napoletano si procura un netto rigore, che opportunamente l’arbitro non fischia per concedere il vantaggio del gol di Zielinski, altro talento che può esaltarsi nello stadio ora intitolato a Diego Armando Maradona. Il raddoppio di Mertens ricorda davvero le giocate straordinarie di Dieguito, la sua voglia di dribblare, il suo tiro magico che proprio contro la Lazio ha colpito più volte.

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Insomma, tranne che per un breve periodo, il gioco del tanto amato e discusso Sarri è stato annichilito dal 4 3 3, scelto da Spalletti che per fare un altro scherzo al suo collega ha puntato su un attacco di piccoletti, sostenuti da Zielinski, Ruiz e un sorprendente Lobotka a centrocampo. Tra la seconda e la terza perla magica del folletto belga, che qualcuno chiama pure gol machine, c’è uno spunto dell’ex scarpa d’oro torrese Immobile, per il resto assolutamente in ombra, una grande parata di Ospina su Luis Alberto e una traversa di Acerbi. Tranne questi episodi concentrati in pochi minuti si è ammirato solo un grande gioco agile, veloce e ben orchestrato dal Napoli con il superbo Mertens, che realizza il terzo gol con un colpo al volo spettacolare e se nel primo caso c’era stato lo zampino del rientrante Insigne, nel secondo va apprezzato El Chucky Lozano, che ha fatto una buona gara, sfiorando anche la segnatura in un paio di circostanze. Ha giocato molto bene anche il discusso Mario Rui, che si è messo in mostra con alcuni apprezzabili spunti, nel recupero importante di alcuni palloni e persino con un gran tiro ad inizio ripresa che l’ex Reina ha disinnescato non facilmente. Spalletti ha concesso giustamente la standing ovation a MaraMertens con Lozano che pure è stato applaudito, nonostante le sue dichiarazioni dal Messico poco carine nei confronti del Napoli, sostituendoli con Elmas e Petagna e nel finale anche a Zielinski, facendo entrare Demme a metà ripresa dopo il covid, che lo aveva colpito nelle scorse settimane. Nella Lazio, che non riesce a trovare una sua fisionomia di gioco neppure nella ripresa, non c’è alcuna traccia del decantato sarrismo, anzi la prima squadra di Lotito produce ancora meno del primo tempo sul piano offensivo anche perché i difensori del Napoli concedono davvero poco a Zaccagni, Immobile e Pedro, che comunque è stato l’unico a non arrendersi.

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Il Napoli ha gestito benissimo il vantaggio con una netta supremazia nel possesso del pallone, dimostrando che Sarri deve lavorare ancora molto per fare applicare le sue idee di gioco offensivo alla Lazio e l’altro ex napoletano della gara l’albanese Hysaj non ha certamente fatto rimpiangere la sua cessione. Anche Koulibaly ha riscattato le sue ultime prestazioni poco brillanti con una superba prestazione, così come Ruiz è tornato a splendere dopo la brutta parentesi contro l’Inter, realizzando un grande gol dalla distanza per un poker che impreziosisce la vittoria e non ammette assolutamente discussioni. C’è spazio persino per Malcuit e Ghoulam nel finale per Ruiz e Mario Rui, autori entrambi di una bella prova. Insomma così come ci fu un 4-0 nella gara successiva alla scomparsa di Maradona contro la Roma la scorsa stagione lo stesso roboante punteggio si è ripetuto contro l’altra squadra capitolina, annichilita dai colpi spettacolari dei calciatori più tecnici, che non hanno fatto sentire minimamente l’assenza di Osimhen, Anguissa e Politano, tre protagonisti ad inizio stagione di una squadra, che si conferma con merito al comando della classifica.

Ma ci sarà poco tempo per festeggiare il nuovo primato solitario dopo la sconfitta interna del Milan perché nel turno infrasettimanale la squadra di Spalletti dovrà incontrare in trasferta proprio quel Sassuolo che oggi pomeriggio ha strapazzato a San Siro la squadra di Pioli. Da ultimo però permettetemi per una volta di apprezzare anche la tribuna presidenziale, dove accanto all’attuale proprietario era seduto, almeno per il primo tempo, il vecchio presidente, quello che ha regalato Maradona, due scudetti e una coppa europea al popolo napoletano.

Di G.Piccirillo

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