Napoli scatto finale, battuta la Fiorentina

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Napoli batte Fiorentina con Simeone e Zerbin. Ikone sbaglia un rigore. Gli azzurri sono in finale di Supercoppa Italiana. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo dell’ associazione Stabiamore.

Nella prima semifinale di questa discussa e discutibile supercoppa italiana, voluta in salsa araba per recuperare qualche risorsa economica in più, il Napoli di Mazzarri realizza tre reti alla Fiorentina di Italiano, che può recriminare per il rigore del possibile pari, clamorosamente sbagliato da Ikoné. Il punteggio netto però non deve assolutamente ingannare, perché il Napoli non ha strapazzato la Fiorentina, che nel primo tempo dopo una buona partenza dei partenopei con la grande parata di Terracciano su tiro di Politano e il bel gol in contropiede del Cholito Simeone, ha visto l’annullamento di un gol per fuorigioco e un rigore tirato alto sulla traversa.

Mazzari ha avuto il merito di decidersi finalmente a tornare alla difesa a tre, utilizzando Mazzocchi e Politano come esterni di centrocampo e Kvaratskheila e Simeone in attacco, recuperando un utile atteggiamento conservativo, per sfruttare al meglio le giocate di ripartenza, come si è visto nella bella azione, che ha portato al gol del Cholito. La difesa finalmente è stata più compatta con il baricentro basso, per togliere la possibilità di fare gioco alla qualità dei calciatori della Fiorentina, ma il vantaggio di Simeone è stato davvero splendido, perché costruito su una ripartenza inventata da Kvaratskhelia e rifinita addirittura dal difensore Juan Jesus per l’attaccante argentino, che ha realizzato il classico gol dell’ex. Il Napoli non ha giocato molto in fase offensiva, ma è stato apprezzabile per lo spirito di sacrificio mostrato nel difendere il risultato e conquistare la finale con il massimo impegno, mentre la Fiorentina ha mostrato grandi limiti offensivi soprattutto nella ripresa, quando gli spazi si sono ulteriormente ridotti, sempre per i meriti difensivi della squadra di Mazzarri. La squadra di Italiano ha avuto costantemente il pallino del gioco, ma tutto sommato per Gollini è stata una serata tranquilla, anche perché nelle uniche due vere occasioni create, sono stati prima il palo di Martinez Quarta, nell’azione del gol annullato, e poi Ikoné a fare il lavoro del portiere. Il secondo tempo è stato davvero brutto e monotono con un inutile possesso palla della squadra viola, fino ai cinque minuti di follia finale, nel quale il Napoli ha avuto comunque il merito di segnare altri due gol in contropiede.

Mazzari si è schierato con una difesa a cinque in linea, per togliere ampiezza al gioco della Fiorentina che, in tutta risposta, anche con l’inserimento del doppio centravanti Nzola e Sottil, ha continuato ad infilarsi in spazi e corsie occupate diligentemente dai calciatori azzurri. A sei minuti dalla fine è andato in onda, nel deserto dello stadio di Riad, che è degradante per il nostro calcio, ma nel quale gioca e sguazza la squadra di Cristiano Ronaldo, l’Alessio Zerbin-show, nato però tra il casuale e il sorprendente con in mezzo finanche il dolore di un tremenda collusione tra la sua testa e palo della porta alla destra di Terracciano. L’esterno del Napoli è stato mandato in campo da Mazzarri, non volutamente, bensì solo per i crampi che hanno colpito Mazzocchi, bravo questa volta a non compiere stupidaggini, ma il cambio si trasforma magicamente in quello più importante dei precedenti e successivi con Zielinski e Lindstrom in campo per Politano e Kvaratskheila, e poi Gaetano al posto di Cajuste, perché finisce per diventare l’arma letale partenopea, che porta ad ottenere la qualificazione alla finale. Infatti Zerbin, sul punto fino a ieri di tornare al Frosinone, si è fatto trovare pronto a raccogliere il tocco del capitano Di Lorenzo sul secondo palo, infilando il raddoppio con un anticipo su Parisi, urtando però rovinosamente contro il palo. A sorpresa, passato lo spavento di compagni e staff medico, lo stesso Zerbin, appena rientrato in campo, è stato fenomenale ad involarsi verso Terracciano, e a fare partire il diagonale splendido del terzo gol, trovando in un paio di minuti, sia il primo gol in azzurro che, subito dopo, la prima doppietta, peraltro la più veloce nella storia della competizione della Supercoppa Italiana.

La finale di lunedì contro la vincente di Inter Lazio ci farà capire, se finalmente sia possibile parlare di un Napoli ritrovato, e se Mazzarri riuscirà a riscattare la sconfitta di Pechino, dovuta in parte agli errori arbitrali, ma soprattutto alle sue scelte sbagliate sia nella formazione iniziale, che nei cambi successivi.

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