Arriva la prima sconfitta casalinga per il Napoli. Sarri ferma Spalletti. Con una prestazione tutt’altro che esaltante. Ma se la Lazio di Sarri fa poco, il Napoli di Spalletti fa ancora meno. Dove si solito regnano calma e freddezza, oggi regnavano confusione ed ansia. Si può tranquillamente dire che sia stato più il Napoli a meritare la sconfitta che la Lazio a meritare la vittoria.
Le occasioni sono tre per la Lazio ed una per il Napoli. Al quinto minuto cross perfetto di Luis Alberto, sponda di Milinkovic Savic, palla diretta in porta, salva sulla linea Di Lorenzo. Nel secondo tempo c’è il gol di Vecino. Cross in mezzo, Kvaraskthelia (stasera purtroppo male) allontana male e l’ex giocatore dell’Inter, di destro, insacca Meret. E, ad un minuto dalla fine, traversa a Meret ormai battuto di Milinkovic Savic su punizione.
E il Napoli? Traversa di Osimhen al’79, poi miracolo di Provedel sul tap in di testa di Kim. I padroni di casa non vanno oltre questo. Tanto possesso palla e tanta imprecisione. Spalletti ha anche provato a sbilanciare la squadra con Elmas. Che però, diversamente dal solito, impatta malissimo. La fotografia della sua partita è un suo tiro, con Politano solo, che viene deviato malamente in angolo.
A parte Meret (incolpevole sul gol subito) e Kim (che ha fermato ogni singola azione della Lazio. Non è un caso che il gol sia nato quando non era lui a coprire), nessuno dei giocatori del Napoli merita la sufficienza. E, forse, neanche Spalletti. Non tanto per i cambi quanto per le scelte inziali. Vero che lasciare fuori uno fra Kvarskthelia o Osimhen è difficile di questi tempi. Ma forse qualche cambio in più sarebbe opportuno.
Non che sia una sconfitta irreparabile. Anche in caso di vittoria, sia sul campo che in tribunale, la Juventus sarebbe seconda a meno dodici. E una vittoria all’Olimpico contro la Roma non è scontata. Così come non sono scontate le vittorie di Inter (che gioca con il Lecce, e sappiamo quanti punti ha perso contro le piccole) e Milan (in campo a Firenze).