Pagana: quasi costretto a venire qui. Alì è venuto solo a delle condizioni – la spiegazione in sala stampa

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Siracusa Calcio: lo sfogo di Pagana in sala stampa

Pagana si sfoga in sala stampa e “chiarisce” la situazione:

“Capisco i tifosi, usano me come parafulmini, però i tifosi molte cose non le sanno. Se ci sta Pagana a Siracusa, che tra virgolette non era l’unica mia scelta, è stata una scelta forzata perchè non volevo dire di no al presidente. Questa è stata una scelta pilotata per il bene della città. Oggi sono qui ad assumermi le mie responsabilità. Quello che conta non è Pagana, conta il Siracusa e bisogna avere la personalità di assumersi le responsabilità; io lo faccio. Il presidente sta facendo tanti sacrifici per il Siracusa mettendo denaro e passione.”

Qui Pagana sottolinea più volte “gli è stato proposto” riferito al presidente Alì:

“Gli è stato proposto di venire a Siracusa con una squadra fatta (perché la squadra del Troina era fatta) e solo a queste condizioni lui ha accettato altrimenti non sarebbe mai venuto. Se al presidente Alì non avessero detto di venire a Siracusa facendo il proprio calcio lui non lo avrebbe mai fatto per una questione di affetto nei miei confronti, della squadra e nei confronti di tutto quello che era il calcio Troina. Lui lo ha fatto solamente per questo. Non è venuto a saccheggiare qualcuno, anzi è venuto a dare un’ancora di salvezza a una squadra che aveva persone che non volevano più investire. E’ stato chiesto di fare questo progetto solo per questo. Lui non è venuto a comprare il Siracusa. Questa cosa noi la paghiamo dall’inizio ed ho più volte sollecitato il direttore a dirlo pubblicamente ma non è stato fatto per questione di gentilezza e perbenismo. Nella vita ci vuole qualcuno che dice le cose come stanno anche rischiando di perdere la testa come allenatore e lo faccio per il bene dei ragazzi, della società e perché voglio bene al presidente Alì.

Se al posto di Pagana può venire un allenatore diverso che può dare qualcosa in più e che anziché essere un pecoraio di Troina venga da Milano con la cravatta ben venga, l’importante è che possa servire ad aiutare la squadra, perché i ragazzi non meritano di essere fischiati dal quinto minuto in poi solamente perché non hanno un curriculum o un passato glorioso. Cerchiamo di creare attorno a loro entusiasmo, si mette da parte il colpevole di tutti e vediamo se questa cosa possa servire per il bene della sqaudra e per il bene del presidente Alì e Nicola Santangelo che hanno fatto tanto e stanno facendo tanto per il Siracusa Calcio.”

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