Sampdoria vincente a Udine in una partita fondamentale nella corsa verso la salvezza. Gli uomini di Ranieri hanno prevalso al termine di un incontro duro e spigoloso, molto fisico, in cui hanno mostrato condizione e lucidità nei confronti di una Udinese combattiva ma che è calata alla distanza.
Primo tempo
La Sampdoria si schiera come annunciato alla vigilia. C’è Quagliarella. Nel 3-5-2 dell’Udinese Lasagna è affiancato da Nestorovsky, con l’ex Okaka in panchina. Partita che si gioca al piccolo trotto, il ritmo è basso forse anche perché le due squadre, data l’importanza della posta in palio, non vogliono scoprirsi più di tanto, almeno per il momento. I blucerchiati, tuttavia, creano subito un’occasione con un tiro di Linetty che Musso neutralizza (2′). Ritmo blando ma quando la Samp affonda crea pericoli, come al 14′ quando Quagliarella si gira bene vicino la bandierina e mette in mezzo dove Ramirez tenta una torsione di testa impegnando ancora il portiere avversario. L’Udinese non riesce ad avvicinarsi dalle parti di Audero, soprattutto perché i blucerchiati riescono a toglierle profondità, elemento fondamentale per innescare un bomber come Lasagna.
La Sampdoria sembra in totale controllo ma dopo una conclusione di Thorsby finita fuori (35′), del tutto improvviso arriva il vantaggio dell’Udinese: lancio dalle retrovie di Stryger Larsen verso Lasagna che sbilancia Yoshida e si invola verso la porta di Audero, trafiggendolo con un gran sinistro, nonostante il recupero dello stesso Yoshida e di Colley (37′). I blucerchiati invocano il fallo sul difensore (ammonito Audero) ma Valeri convalida dopo il silent check: in effetti la spinta, di mestiere, c’è stata ma forse Yoshida è andato al contrasto in modo troppo morbido.
La Sampdoria si riversa nella metà campo dei padroni di casa ma perde Ramirez per infortunio (sostituito da Bonazzoli), conseguenza di un’entrata dura di Nestorovsky. Sembra un’altra serata storta, ma gli dei del calcio hanno deciso diversamente, forse anche per celebrare il rientro di Quagliarella. E infatti la spinta doriana, soprattutto da sinistra con i cross di Augello, è premiata perché allo scadere c’è un rimpallo in area tra due difensori friulani, il pallone finisce a Ekdal che di petto lo aggiusta per l’accorrente Quagliarella che al volo, in acrobazia, fulmina Musso (46′). Gran gol del capitano.
Secondo tempo
Si riparte, aumenta il ritmo e la partita diventa anche più dura. Si combatte in ogni parte del campo. L’Udinese sostituisce Nestorovsky con Okaka e Walace con Fofana (8′). I friulani si fanno vedere dalle parti di Audero prima con un tiro ravvicinato di Lasagna (8′) su cui il portiere si salva di piede e poi con il loro uomo più tecnico, De Paul, che non trova lo specchio di poco (9‘). Lo stesso De Paul impegna Audero con un tiro centrale (20′). Ma la Sampdoria c’è e riparte molto bene; alle azioni blucerchiate manca solo la precisione dell’ultimo passaggio. Ranieri gioca la carta Gabbiadini che entra al posto di un ottimo Quagliarella (33′). Il nuovo entrato scalda subito il sinistro su passaggio di Linetty ma Musso devia (37′).
La Sampdoria vuole vincere e viene premiata: un traversone di Gabbiadini è respinto in qualche modo dalla difesa, il pallone spiove dalle parti di Bonazzoli che, appostato vicino al palo, si inventa una bellissima rovesciata e insacca all’incrocio (39′). La vittoria sembra cosa fatta ma, tre minuti dopo, Audero rischia la frittata: il portiere esce malamente con i pugni su un traversone, il pallone carambola su Nuytinck e finisce in rete; i blucerchiati invocano un fallo di mano che, per loro fortuna, il VAR conferma (42′).
Bisogna resistere ma l’Udinese non ha più benzina e anzi, lo stesso Nuytinck, nel recupero, si addormenta su un lancio lungo per Gabbiadini lasciando spazio all’attaccante che, con il suo classico sinistro a giro, non perdona (48′). Adesso è proprio finita.
Sampdoria: vittoria essenziale
Una vittoria a dir poco essenziale quella di oggi per la Sampdoria, un tassello importante a cui bisognerà dare un seguito già mercoledì con il Cagliari dell’ex Zenga. Ma la squadra adesso sembra in fiducia e in condizione e vede il traguardo più vicino.
Il tabellino di Udinese-Sampdoria
Udinese 1 Sampdoria 3
Udinese (3-5-2): Musso; Ekong, Nuytinck, Samir; Stryger Larsen (23′ s.t. Ter Avest), De Paul, Jajalo (41′ s.t. Teodorczyk), Walace (8′ s.t. Fofana), Sema; Lasagna, Nestorovski (8′ s.t. Okaka).
A disposizione: Perisan, Nicolas, Becao, Ballarini, Mazzolo, Palumbo, Zeegelaar, De Maio.
Allenatore: Gotti.
Sampdoria (4-4-1-1): Audero; Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello; Depaoli, Thorsby, Ekdal, Linetty; Ramírez (45′ p.t. Bonazzoli); Quagliarella (33′ s.t. Gabbiadini).
A disposizione: Seculin, Chabot, Bonazzoli, Jankto, Askildsen, La Gumina, Maroni, Léris, Murru, D’Amico, Bertolacci.
Allenatore: Benetti.
Arbitro: Valeri di Roma 2.
Assistenti: Bresmes di Bergamo e Caliari di Legnago.
Quarto ufficiale: Rapuano di Rimini.
VAR: Pasqua di Tivoli.
AVAR: Ranghetti di Chiari.
Reti: p.t. 37′ Lasagna, 46′ Quagliarella; s.t. 39′ Bonazzoli, 48′ Gabbiadini.
Note: ammoniti al 25′ s.t. Ekdal, al 24′ s.t. Thorsby, al 29′ s.t. Ter Avest per gioco scorretto, al 37′ s.t. Audero per proteste; recupero 1′ p.t. e 4′ s.t.; terreno di gioco in discrete condizioni.
Dati tabellino tratti da www.sampdoria.it