Jason Momoa chiude l’era del DC Extended Universe: Aquaman e il regno perduto, trama e recensione
Aquaman (Jason Momoa) ha una felice vita familiare e regna su Atlantide ma quando il super criminale Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II) entra in possesso del Tridente Nero è pronto con esso e vendicarsi del padre scomparso.Per contrastarlo servirà la collaborazione del fratellastro Orm (Patrick Wilson).
Aquaman e il regno perduto, recensione
A circa cinque anni da “Aquaman” James Wan torna a dirigere un attesissimo sequel che ambisce a dire la sua al vertice della classifica degli incassi natalizi che vedono già svettare “Wonka” (che abbiamo recensito qui).
Si tratta dall’altro del film numero quindici del DC Extended Universe, che viene dopo “Blue Beetle” e chiude questo media franchise.Il primo lungometraggio aveva colpito come pochi altri recenti della DC per idee, immagini e messa in scena e gli incassi al botteghino mondiale gli avevano dato ragione.
Questo sequel porta però addosso i segni della rivoluzione in seno alla casa di produzione e con essi un certo ridimensionamento.Forse anche per questo sembrano molte meno le trovate e l’incisività registica di Wan, nonostante un paio di scene d’azione apprezzabili; fermo restando l’ottima fattura degli effetti speciali e delle immagini degli abissi (anche se spesso e volentieri siamo sulla terraferma) manca il senso di assistere a qualcosa di nuovo rispetto al titolo del 2018.
Tra l’altro ci sono davvero molti richiami a cult come “Il signore degli Anelli” e “Guerre Stellari”, ma anche alla serie Marvel “Loki” e addirittura a Dylan Dog.
Al centro dell’intreccio troviamo le dinamiche tra Acquaman e Orm (e quindi la famiglia) e una particolare attenzione all’emergenza climatica che stiamo vivendo.Ma senza la presenza scenica e l’ironia di Jason Momoa, spalleggiato da un Patrick Wilson all’altezza, la pellicola avrebbe assai minore consistenza.
Nicole Kidman è ancora una volta la regina Atlanna e l’ex moglie di Johnny Depp Amber Heard la principessa Mera, che qui trova molto meno spazio dopo il processo che ha fatto tanto scalpore.Poca profondità è riservata anche al villain Yahya Abdul-Mateen II.
Le due ore di durata non hanno sempre la giusta tensione, salvo poi accelerare vorticosamente all’improvviso.La sensazione è quella di una produzione portata a termine con superficialità e il più in fretta possibile: davvero un peccato per il materiale di partenza mostrato nel primo film.
Adesso DC volta davvero pagina, anche se il personaggio di Aquaman e ciò che gli ruota attorno lasciano la sensazione di un potenziale non sfruttato completamente.
“Aquaman e il regno perduto” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 20 dicembre 2023.