“Brian e Charles”, trama e recensione

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“Brian e Charles” – Nelle campagne del Galles Brian (David Earl) di professione aiuta le donne del quartiere e nella sua solitudine si cimenta con scarsi risultati nella creazione di apparecchi meccanici. Una notte di pioggia un suo robot dalle sembianze umane prende misteriosamente vita e comincia a conversare con lui presentandosi come Charles Petrescu (Chris Hayward). Tra i due nasce un’amicizia, messa a dura prova quando i due vengono a contatto col mondo esterno che comprende Hazel (Louise Brealey), donna di cui Brian è innamorato.

“Brian e Charles”, recensione

“Brian e Charles” non è una semplice commedia ma un film sentito, fortemente politico che ci parla di una realtà inglese che ha scelto di uscire dall’Unione Europea e sembra soffrire di una certa allergia all’accoglienza del diverso. C’è più di una lacrima dietro la risata in quest’opera che, pur sviluppando dinamiche uomo-macchina certamente non inedite, riesce a ritagliarsi un suo spazio peculiare. Magari proprio per quest’ultimo fattore fatica un attimo a carburare, introducendosi come finto documentario e decollando definitivamente soltanto quando il robot Charles si anima. E funziona, nonostante i limiti di budget, generando una sua poesia, facendo sorridere e veicolando con la giusta forza il suo messaggio positivo.

La voce e il corpo che anima il robot Charles sono quelli dello sceneggiatore Chris Hayward, il quale ha lavorato in questa occasione con David Earl ad una storia del regista Jim Archer. Brian è ricco di inventiva, innocuo ma sopra le righe e per questo non integrato nella società che lo considera un diverso. Il suo incontro con Charles, ancora più diverso di lui, bonario ed elegante, vuole comunicarci che il nostro mondo ha bisogno della loro “pazzia”, della loro amicizia e del loro stupore per riacquistare umanità e genuinità. L’inventore si rinchiude nel suo ripostiglio delle invenzioni per difendersi dalla cattiveria del mondo, espressa dai vicini Tommington che vorrebbero far fare una brutta fine a Charles.

Nel 2017 Earl e Hayward avevano prodotto un corto con questo materiale ma il primo aveva in realtà già portato il personaggio di Brian sia in radio che nei suoi spettacoli comici e di questa matrice teatrale resta il suo parlare guardando direttamente in macchina da presa. Questo, insieme all’approccio generale del film che lima sensibilmente gli artigli della stand up comedy, agevola l’empatia e il favore dello spettatore, in un’operazione per nulla sofisticata proprio come il suo protagonista ma intrisa di un classico umorismo inglese capace di far pensare con la giusta leggerezza.

“Brian e Charles” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 31 agosto 2022.

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