Ironia della sorte, la stessa che è propria di un uomo straordinario, Michael J.Fox non è mai stato “still”, cioè “fermo”.
Non lo è stato da piccolo, non lo è stato da adolescente a suo dire per compensare la sua bassa statura e la sua corporatura esile, non lo è stato per forza di cose dopo la diagnosi della malattia di Parkinson nel 1991 a soli 30 anni.Lo vediamo veramente fermo soltanto negli ultimissimi fotogrammi di questo documentario diretto con maestria da Davis Guggenheim, in cui il vero capolavoro è compiuto dal montaggio di Michael Harte.
Le scene tratte da film, sitcom e serie televisive interpretate da Michael J.Fox vengono infatti piegate ad accompagnare brillantemente il racconto della vita dell’attore, quasi fossero state girate appositamente.
Still, la storia di Michael J.
Fox, recensione
La storia di Michael J.Fox comincia il racconto dalla sua tenera età, con i disagi causati dai centimetri mancanti leniti inizialmente con un laboratorio teatrale.
Poi venne il periodo di stenti legato agli strenui tentativi di sfondare a Hollywood, “Casa Keaton” e la chiamata per eccellenza per un film prodotto da Steven Spielberg e diretto da Robert Zemeckis.Michael cominciava la sua giornata con il set della sitcom per poi concluderla a notte tarda con quello di “Ritorno al futuro”.
Ed ecco la fama, enorme e repentina, intaccata soltanto da qualche film poco riuscito a metà anni ’90 e comunque prima di rendere pubblica la sua malattia nel 1998.Prima ci sono l’abuso di alcol e quello di farmaci che gli fornivano la dopamina necessaria, il fare finta di niente fino a non poter più fuggire dalla verità e da sé stesso in un ritorno al piccolo schermo necessario e più agevole per lui.
Nel suo racconto, suo anche perché soltanto lui parla di sé stesso in tutto il documentario pur comparendo la moglie Tracy Pollan e i figli, non si piange mai addosso, non si mostra mai sofferente salvo poi ammettere di esserlo quando alla fine gli viene chiesto espressamente.Atteggiamento reso possibile anche dall’affetto che il pubblico gli ha sempre continuato a mostrare e dalle motivazioni che lui sa di dare a chi vive una situazione analoga o simile alla sua.
Tanto è vero che il documentario fila via liscio quasi con spensieratezza, un po’ meno quando ci mostra lo strenuo lavoro con il fisioterapista, per poi esplodere a livello emozionale solo alla fine.Tutto questo grazie al carattere e all’umorismo straordinari di un uomo fuori dal comune, che comunque vada a finire resterà immortale nell’immaginario degli spettatori di tutto il mondo.
“Still: la storia di Michael J.
Fox” è disponibile in streaming su Apple Tv+ a partire dal 12 maggio 2022.