“Fear Street Parte 3: 1666”, trama e recensione

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“Fear Street Parte 3: 1666” – 1994. Deena (Kiana Madeira), con l’aiuto di suo fratello Josh (Benjamin Flores Jr.), prova a rompere la maledizione di Sarah Fier sotterrando insieme il corpo e la mano ritrovata di quest’ultima. Nel corso dell’operazione la ragazza finisce però nel 1666 a Union (il territorio che poi verrà rinominato in Sunnyvale e Shadyside) diventando proprio Sarah, che ama Hannah (Olivia Welch) e che proprio per questo verrà giustiziata dalla sua gente. Questa morte violenta darà il via alla maledizione che sopravvivrà fino agli anni Novanta.

Fear Street Parte 3: 1666, recensione

Si chiude, almeno per ora, la saga di Fear Street, trilogia horror presentata da Netflix come “l’evento cinematografico dell’anno”. Non è esattamente così ma a bocce ferme possiamo tirare le somme e definirlo un prodotto ben realizzato, che funziona grazie ad una sua originalità e freschezza. Si tratta di tre film abbastanza differenti l’uno dall’altro e questo terzo capitolo veniamo catapultati inizialmente nel 1666 (prima di saltare nuovamente al 1994) al fine di conoscere fin dal principio la storia della strega Sarah Fier e della maledizione che affligge la cittadina di Shadyside. Sempre lo stesso il mix di eros e splatter con il ritorno della tematica omofobica, tristemente attuale per quanto calata in un contesto di quattro secoli fa. Tutto questo rende ancora una volta il prodotto appetibile anche ad una fetta di pubblico meno giovane.

La sceneggiatura, firmata tra l’altro dal regista Leigh Janiak e tratta dai libri di R. L. Stine, riesce infatti a mantenersi sempre un passo avanti rispetto allo spettatore. Cosa per niente scontata, specie per questo genere di film. Una finta verità, tale soltanto perché affermata dal popolo e tramandata per secoli, verrà smascherata rocambolescamente oltre trecento anni dopo.

Tutto in Fear Street sembra essere realizzato con la giusta cura, a partire dalla ricostruzione storica delle varie epoche attraversate. Addirittura in lingua originale si può apprezzare il lavoro fatto dagli attori sul linguaggio e resosi necessario questa volta che il tuffo nel passato è più sostanziale. Il cerchio si chiude in maniera soddisfacente, dicendoci tutto ciò che mancava dei personaggi principali. La trilogia convince anche perché riesce a trascinare con una certa coerenza il tema della diversità dal 1600 ad oggi. E chissà che quella mano che porta via il libro dalla grotta maledetta non possa rappresentare il preludio ad ulteriori sequel.

“Fear Street Parte 3: 1666” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 16 luglio 2021.

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