Film al cinema Barbie, trama e recensione


La vita perfetta di Barbie Stereotipo (Margot Robbie) a Barbieland viene turbata improvvisamente da pensieri di morte.Barbie Stramba (Kate McKinnon) la manda allora tra gli esseri umani per trovare la bambina che ha causato tutto questo e porvi rimedio.

Al fianco di Barbie ci sarà il tanto maltrattato Ken (Ryan Gosling) e la vita di entrambi cambierà completamente.

Barbie, recensione

Due giorni di programmazione e quasi due milioni di euro di incasso: parte col botto ai botteghini nostrani il film che porta per la prima volta sul grande schermo Barbie, la celebre bambola della Mattel.A dirigerlo e a scrivere la sceneggiatura insieme a Noah Baumbach c’è Greta Gerwig a quattro anni di distanza da “Piccole donne” (che abbiamo recensito qui).

Margot Robbie, qui anche produttrice, è praticamente perfetta per il ruolo di Barbie ma fin dalle prime foto di scena circolate l’interesse maggiore è catalizzato da Ryan Gosling nei panni di Ken, brillante e capace in fin dei conti di regalarci i momenti più divertenti.

La protagonista si ritrova in un mondo reale in cui le cose funzionano completamente all’opposto rispetto a ciò che lei professa e la vita è decisamente molto meno perfetta di quella alla quale lei è abituata.Le scenografie di Sarah Greenwood riproducono il mondo rosa di Barbie e fanno la parte del leone insieme ai costumi di Jacqueline Duran (due volte premio Oscar per “Anna Karenina” e proprio per “Piccole donne”) e alla fotografia di Rodrigo Prieto (“The Irishman”).

Emerge più che altro questo oltre l’operazione di marketing, oltre al meccanismo insito in Barbie e sviluppato dalla Gerwig che ribalta la situazione e pone le donne al comando e gli uomini in posizione ininfluente.E cita Kubrick (ma non solo, cinematograficamente parlando) in testa e in coda al film stando però sempre attenta a non abbandonare il sentiero della leggerezza, in compagnia di una colonna sonora importante e di coreografie notevoli.

Il chiaro obiettivo di  raggiungere un pubblico il più trasversale possibile sembra al momento raggiunto in pieno.Intrattenimento e forte impatto visivo non fanno il paio con uno script impeccabile: al contrario l’intreccio si fa man mano confusionario, slegato e talvolta incoerente.

Eppure la storia servirebbe su un piatto d’argento diversi spunti di riflessione sulla carta anche molto interessanti, lasciati invece cadere anche perché troppi personaggi restano soltanto una bozza appena accennata.C’è comunque del materiale che resterà nell’immaginario collettivo pop, pur se i tentativi di pungere (ad esempio il capitalismo) fanno un buco nell’acqua o quasi.

“Barbie” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 20 luglio 2023.

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