Gianni Ferreri step by step: scugnizzo, accordatore di pianoforti ed attore pluripremiato
Poliedrico e virtuoso attore partenopeo, Gianni Ferreri da oltre 10 stagioni è tra i protagonisti della fiction Distretto di polizia; ma Ferreri ha alle spalle una lunghissima carriera iniziata all’età di 14 anni quando ebbe ad acquistare un copione, quello di “Tre pecore viziose”, al prezzo di 350 lire.
Durante una diretta du Edijay, il canale TV di Magazine Pragma, Ferreri ha raccontato in sintesi il suo percorso professionale.
Gianni Ferreri: “Ero uno scugnizzo”
“Abitavo nei pressi di Piazza del Carmine (“Miez ‘o Mercat). Ero uno scugnizzo. Stavo tutto il tempo per strada. Mi appendevo dietro ai tram per andare a mare a Mergellina. Per sottrarre me ed i miei amici dalla strada, il parroco della chiesa di Sant’Antonio Abate ci propose di metter su una compagnia amatoriale. Avevo 14 anni. Mi diede 500 lire per acquistare un copione a Port’Alba. Trovammo quello di “Tre pecore viziose”; lo pagammo 350 lire. I pochi spiccioli che avevamo ci avanzarono pure. Mettemmo in scena la commedia e mi cimentai come attore e come regista.
Da scugnizzo ad accordatore di pianoforti
“Poi la vita prese una piega diversa. Mi sposai. Avevo un mestiere; facevo l’accordatore di pianoforti. L’ho fatto per oltre 10 anni. Recitare? Non ci avevo più pensato. Poi, un giorno mi chiesero di sostituire un attore in uno spettacolo e da quel momento ho cominciato a lavorare con personaggi via via sempre più importanti come Isa Danieli, Rino Marcelli, Mario Scarpetta e tanti altri.
Gianni Ferreri, una carriera via via in ascesa
Da allora quella di Gianni Ferreri è stata una carriera via via in ascesa. L’attore partenopeo ha interpretato moltissimi ruoli in numerosi spettacoli teatrali e in altrettante produzioni cinematografiche. Lo ricordiamo ne La banda degli onesti, in Incantesimo napoletano (protagonista insieme a Marina Confalone), in Auguri professore, in Un posto al sole, solo per citare alcuni dei lavori di Ferreri. Ultimamente è entrato a far parte anche dell’esilarante squadra di Casa Surace.
A noi della redazione piace ricordarlo anche in
“Piccole cose di valore non quantificabile” uno straordinario cortometraggio del 1999, diretto da
Paolo Genovese e
Luca Miniero che, in quell’anno, fece incetta di premi.